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Duomo, riapre l’area archeologica. Da lunedì visibili il battistero di San Giovanni e l’abside di Santa Tecla


È stata la «culla» per generazioni di cristiani milanesi e presto tornerà a essere il luogo in cui «riscoprire le radici della nostra comunità ambrosiana», in particolare, sottolinea monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo di Milano, «per i ragazzi e le ragazze che si stanno preparando ai sacramenti dell’iniziazione cristiana». Insomma, dopo oltre un anno e una spesa di quasi 700mila euro, rinasce a nuova vita l’area archeologica del Battistero di San Giovanni alle Fonti (dove sant’Ambrogio battezzò sant’Agostino) e dell’Abside di Santa Tecla (l’antica basilica paleocristiana andata quasi interamente perduta), posta sotto il sagrato del Duomo, che lunedì prossimo riaprirà i battenti per i fedeli dopo oltre un anno di chiusura. Periodo necessario per
realizzare e completare il restauro e il nuovo allestimento dell’area, inaugurata ufficialmente ieri mattina alla presenza di quanti hanno lavorato e finanziato l’opera.
«Un’occasione per recuperare un luogo rappresentativo per la nostra identità culturale, storica e religiosa» sottolineano all’unisono l’assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie Massimo Zanello e il vicepresidente e assessore provinciale alla Cultura Novo Umberto Maerna.
Soddisfatte anche la Soprintendenza dei Beni archeologici e l’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica di Milano, che hanno realizzato, insieme alla Veneranda Fabbrica del Duomo (presente col presidente Caloia e il direttore Mörlin Visconti), l’intervento di restauro e allestimento del percorso. «Speriamo che questo sia il primo tassello di molti altri per recuperare altre aree archeologiche presenti a Milano» si augura la Soprintendente lombarda Raffaella Poggiani Keller, mentre la direttrice dell’Istituto di Archeologia della Cattolica, Silvia Lusuardi Siena, spera che quest’operazione di recupero «riallacci Milano ad altre città europee che investono molto nella valorizzazione dei siti archeologici cittadini». Ma anche lo stesso sito sotto il Duomo potrebbe fornire «ulteriori informazioni – spiega la docente della Cattolica – se potessimo procedere negli scavi nel lato sud, dove vi è un muro intatto nel quale è possibile evidenziare una stratigrafia del suolo dal 1° al 20° secolo. Un muro nel quale abbiamo ritrovato anche tracce di un incendio che si colloca tra l’». Un pozzo di informazioni per un archeologo, ma che può essere messo a disposizione del grande pubblico, così come la rinnovata area archeologica, con un percorso corredato da pannelli esplicativi. Un percorso catechistico per i ragazzi delle parrocchie (che potranno accedervi gratuitamente dall’ingresso all’interno del Duomo), ma anche (al costo di 4 euro) per tutti coloro che intendano riscoprire questo luogo «cuore religioso e sociale» di Milano, ancora prima della costruzione dell’attuale cattedrale, di cui sono visibili nell’area archeologica persino le fondamenta su cui poggia la facciata principale.
Il restauro: Rinnovato il percorso tra i resti recuperati sotto il sagrato della cattedrale.
Il pubblico: A fedeli e ragazzi che si preparano ai sacramenti offerto un percorso «catechistico».
ENRICO L ENZI

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