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La congiura dei poeti. Ippocrate curava anche così

Buon inizio di primavera. L’amica Lucia - nella odierna giornata della poesia - mi manda questo augurio che condivido con tutti i lettori. 
Che sia una rinascita delle gemme e dello spirito che sempre ci accompagna!


La congiura dei poeti (T.Terzani)
Il grande Ippocrate, padre della medicina occidentale, toglieva gli
ammalati dalla loro vita quotidiana e li portava sull’isola di Kos, isolati dal mondo, primo passo importantissimo verso la guarigione, perché la malattia è prodotta dal modo con cui viviamo, da quello che mangiamo, dalla gente con cui stiamo, dalle persone che odiamo, dai mestieri che ci frustrano…e che cosa era parte della cura oltre il digiuno, le diete e i massaggi?
Vedere almeno tre tragedie e due commedie.
Farsi guarire dalla poesia! La poesia che può accendere in corpo un calore forte come quello dell’Amore. Una poesia che meglio di tutti i Prozac e Valium potrebbe sollevare l’animo perché alza il punto di vista da cui guardare il mondo.
Mi piaceva pensare che i problemi dell’umanità potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo, perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, è capace di pensare diversamente. Ed è questo di cui oggi avremmo bisogno: pensare diversamente.

Commenti

Marco Carlino ha detto…
ricordo bene questa nota saliente su Ippocrate, ma non riesco a ricordarne la fonte... per questo motivo commento richiedendola all'autore di questo bell'articolo

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