Come si dice, in francese, che la trasparenza paga? La traduzione è suggerita dalla Conferenza episcopale d’Oltralpe che, in occasione della fine dell’anno, ha presentato il proprio bilancio economico. Un rendiconto atteso/temuto dopo i casi di pedofilia pubblicati, l’anno precedente, in quella nazione. Anche se l’indagine - dal punto di vista metodologico - non ha trovato tutti gli osservatori d’accordo.
Proprio lanciando la periodica campagna di raccolta fondi, il «Denier du culte» (l’obolo dei fedeli), i vescovi francesi non hanno nascosto la loro sorpresa per il passato. «L’anno scorso non abbiamo avuto contraccolpi. Nessun effetto, sulle donazioni», ha dichiarato Ambroise Laurent, vicesegretario generale della Cef con delega alle questioni economiche, si legge, ad esempio, su www.sudouest.fr.
Dopo la pubblicazione del rapporto Sauvé, le risorse dell’istituzione cattolica, nel 2021, non ne hanno risentito.
Anche se una precisazione è d’obbligo. I dati che stiamo riferendo riguardano il budget utilizzato per la missione ordinaria della Chiesa. Il risarcimento delle vittime di violenza sessuale è invece oggetto di un apposito sistema (Selam).
Lo stesso interlocutore, davanti ai giornalisti, ha poi continuato: «Nel 2021 la Chiesa ha raccolto l’importo più alto mai registrato dal 2017. I cattolici erano indignati, hanno subito lo shock, ma ci sono». E premiano la volontà di trasparenza.
Infatti, le risorse correnti delle parrocchie sono aumentate del 10% rispetto al 2020, quando le chiese erano chiuse a causa della pandemia. Sono stati così raccolti 537 milioni di euro, rispetto ai 489 del 2020, anno di ulteriore calo in confronto al precedente 2019.
Certo, il numero dei donatori è in diminuzione dal 2016 (1,1 milioni di famiglie) al 2020 (977 mila). Ma la media delle offerte è in aumento (226 euro nel 2016, 274 euro nel 2020).
Anche la Cef, visto il contesto internazionale, teme inoltre l’innalzamento della bolletta energetica, che assorbe l’11,5% dei costi operativi (escluse le buste paga) delle diocesi e delle parrocchie. E auspica un aumento dell’obolo dei fedeli che, nel 2021, ha rappresentato quasi la metà delle donazioni totali.
In Francia la Chiesa vive solo di liberalità. Non riceve sovvenzioni dallo Stato. Le sue principali risorse sono il «Denier du culte», le offerte raccolte durante le Messe e le altre liturgie (battesimi, matrimoni, funerali), le donazioni private.
Va ricordato tuttavia che - in quella Nazione, a seguito della legge sulla laicità - le chiese, intese come edifici, sono per lo più di proprietà pubblica. Solo quelle costruite recentemente sono in capo alle comunità religiose.
L’ultima novità riguarda i sacerdoti francesi, che sono 13.114. Dal 1° gennaio 2023, il loro stipendio passerà da 984 euro a 1.009 euro netti mensili. Con un aumento del 2,5%.
Massimo Pavanello
Incaricato diocesano
Sovvenire
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