È in
calendario in questi giorni la BIT (borsa internazionale del turismo)
alla Fiera di Rho. Ne ho parlato, in una intervista, a Radio Marconi.
Siamo
alla 33a edizione della Bit. Il turismo è sempre stato un filone
trainante per l'economia. Il volume d'affari è grosso.
Innanzitutto
diamo uno sguardo ai numeri del fenomeno per capire di cosa stiamo
parlando. Lo scorso anno sono stati un miliardo i
turisti nel mondo. Se a questi aggiungiamo il personale che lavora direttamente o indirettamente (dai piloti d'aereo fino alle lavanderie) possiamo dire che in questo mondo è coinvolto 1/3 della popolazione mondiale.
turisti nel mondo. Se a questi aggiungiamo il personale che lavora direttamente o indirettamente (dai piloti d'aereo fino alle lavanderie) possiamo dire che in questo mondo è coinvolto 1/3 della popolazione mondiale.
E la bit che
si tiene in questi giorni parla proprio di questo. Alla fiera saranno
presenti 2000 espositori provenienti da 120 paesi. Il volume
economico evocato dal turismo è non quantificabile.
Anche per
l'Italia il turismo è un asset impostante. Ma ci sono evoluzioni in
questo settore?
L’Italia
ricopre la 5° posizione nel Mondo per numero di arrivi da turismo
internazionale, a motivo della sua conformazione: è un museo a cielo
aperto; ha bellezze naturali.
Ma non
bisogna dormire sugli allori. Perchè la domanda oggi è più
attratta da quei continenti che offrono non solo attrazioni di
prestigio.
Mi spiego.
Sono almeno tre i pilastri su cui poggia una buona politica
turistica. 1- Una rete di servizi e di infrastrutture che non faccia
perdere tempo. 2 - Imprese alberghiere in grado di garantire un
rapporto qualità-prezzo. 3 - Un piano di investimenti, sui servizi,
che consenta anche al Mezzogiorno di sfruttare le proprie
potenzialità.
Anche
perchè, dobbiamo riconoscerlo, in fatto di turismo i piccoli centri,
compresi quelli del sud Italia, sono molto più vivaci ed hanno molta
più intraprendenza. Ci sono cooperative giovanili, sono più attenti
ai bandi europei rintracciando tra le righe dei documenti qualche
piccolo budget.
Il
turismo è sempre meno di massa e sempre più mirato. Quali sono le
novità?
Il trend
turistico di questi ultimi tempi mi pare abbia due binari: una
attenzione per l'ecosostenibilità (1miliardo di persone che si
muovono qualche danno lo provocano); una ritrovata attenzione per il
turismo di vicinato. Non consumare il territorio, quindi, e
riscoperta della propria storia.
È quanto
presenteremo, come chiesa, per esempio, venerdì alla bit durante un
convegno. Due progetti di turismo religioso, che riguardano la messa
in rete delle abbazie a sud di Milano, e due progetti che riguardano
paesi terzi: un resort solidale in Zambia e l'introduzione di
esperienze di biodiversità all'interno di percorsi turistici in
Albania.
Ieri è
iniziata la Bit e il Cardinale Scola ha incontrato i giovani, per una
catechesi, alla Malpensa. Dice qualcosa questa coincidenza?
È una
felice coincidenza che il secondo incontro dei giovani col cardinale
si sia tenuto – all'inizi della bit – proprio in un aeroporto.
Il primo
“Dialogo della fede” si è svolto all’Università. Lo studio è
la prima dimensione dei giovani. Il secondo è alla Malpensa. Il
movimento come secondo pilastro di identità giovanile. Ma che in
fondo descrive un po' tutti oggi.
Gli
operatori hanno turni variabili. Chi parte cerca velocemente
l’imbarco, chi arriva cerca l’uscita più vicina. C'è una fretta
della vita che sembra diventata fretta per se stessa. E la chiesa è
invitata ad annunciare il vangelo in questo contesto. Che ha pure
delle opportunità.
Una
intuizione già di GPII con le GMG. Fu allora che i giovani
iniziarono a spostarsi in massa nel mondo con un approccio religioso
sia nei motivi sia nella riflessione simbolica.
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