Ieri, nella città in cui abito, Bresso, si è tenuta, in data anticipata, la cerimonia in ricordo dei 150 anni dell’unità d’Italia. C'erano tutte le Autorità, le Associazioni d'arma e non pochi cittadini. Sono stato invitato anche io - in rappresentanza della Chiesa locale - per portare la benedizione al monumento dei caduti da cui si è snodato il corteo celebrativo. Mi sono introdotto così:
Siamo qui anche noi, usando le parole della Conferenza Episcopale Italiana, per: “Esprimere la convinta e responsabile partecipazione della comunità ecclesiale all’evento del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, in spirito di leale collaborazione
per la promozione dell’uomo e il bene del Paese”. In questa prospettiva vorrei con semplicità ricordare una verità. L’unità che celebriamo non è solo quella territoriale ma di identità di valori, tra cui quelli che ci derivano da una radice giudaico-cristiana. Valori che appartengono ai 60 milioni di italiani che vivono in Italia, ma pure ai 60 milioni di italiani che vivono all’estero; e tra questi vi sono molti missionari, anche bressesi, di cui certo andare orgogliosi. I testimonial del made in Italy, infatti, non sono solo quelli della sfera politica/economica. Laddove il mondo soffre - e pure oggi la cronaca ci impone di pensare così - si trova sempre una mano italiana tesa. Ma questi stessi valori sono offerti anche ai nuovi italiani, quelli che pur avendo provenienza geografica diversa hanno fatto dell’Italia la loro patria di elezione. E, lo sappiamo, si condivide solo ciò che si apprezza anche per sé. Con questa sintonia di voci, dall’unico idioma, preghiamo allora con l’orazione che Giovanni Paolo II, prossimo beato, ha scritto quasi venti anni fa in occasione della Grande preghiera per l’Italia. Un amore, quello della Chiesa per la nostra nazione, non di oggi quindi.
O Dio, nostro Padre,
ti lodiamo e ringraziamo.
Tu che ami ogni uomo e guidi tutti i popoli
accompagna i passi della nostra nazione,
spesso difficili ma colmi di speranza.
Fa’ che vediamo i segni della tua presenza
e sperimentiamo la forza del tuo amore, che non viene mai meno.
Signore Gesù, Figlio di Dio e Salvatore del mondo,
fatto uomo nel seno della Vergine Maria,
ti confessiamo la nostra fede.
Il tuo Vangelo sia luce e vigore
per le nostre scelte personali e sociali.
La tua legge d’amore conduca la nostra comunità civile
a giustizia e solidarietà, a riconciliazione e pace.
Spirito Santo, amore del Padre e del figlio
con fiducia ti invochiamo.
Tu che sei maestro interiore svela a noi i pensieri e le vie di Dio.
Donaci di guardare le vicende umane con occhi puri e penetranti,
di conservare l’eredità di santità e civiltà
propria del nostro popolo,
di convertirci nella mente e nel cuore per rinnovare la nostra società.
Gloria a te, o Padre, che operi tutto in tutti.
Gloria a te, o Figlio, che per amore ti sei fatto nostro servo.
Gloria a te, o Spirito Santo, che semini i tuoi doni nei nostri cuori.
Gloria a te, o Santa Trinità, che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
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