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Pellegrinaggio diocesano al S. Monte di Varallo

Il tema dell’anno pastorale in corso è: “In cammino con San Carlo”. Questo itinerario di fede può essere lodevolmente accompagnato da un percorso reale attraverso la pratica spirituale del pellegrinaggio. Lo ricorda S.E. Mons. Carlo Redaelli: “Il Cardinale Dionigi Tettamanzi - nell’anno in cui celebriamo il IV centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo - esorta le comunità parrocchiali a tenere in considerazione l’opportunità di una visita orante o di un
pellegrinaggio ai luoghi che più da vicino richiamano la figura di San Carlo”. E quasi a conferma della bontà della proposta continua: “Anche
l’Arcivescovo si recherà proprio al Sacro Monte di Varallo sabato 9 aprile presiedendo un pellegrinaggio con una significativa rappresentanza diocesana”.
Gli ambrosiani invitati a questo pellegrinaggio diocesano rappresentano settori nodali della pastorale: dagli organismi di corresponsabilità agli immigrati, dalle forme di santità popolare alle religiose, dalla cura del sociale al seminario.
In particolare sono invitati i membri dei Consigli pastorale e presbiterale diocesani; il collegio dei Decani; i rappresentanti di Associazioni, gruppi, movimenti; i rappresentanti della Cappellania dei migranti e altri.
Una rappresentanza che offrirà al Signore, nella preghiera, la vivacità pastorale della diocesi ricordando soprattutto come questa energia abbia in S. Carlo un esempio preclaro.
Nella lettera pastorale “Santi per vocazione”, il card. Tettamanzi così descriveva l’opera vitale della chiesa ambrosiana all’epoca del santo vescovo e insieme la riproponeva per l’oggi: “San Carlo ha portato dedizione, amore e speranza non solo nella comunità cristiana ma in tutta la città di Milano, in modo particolare quando fu colpita dalla peste. Si è rivolto a tutti e ha saputo andare anche fuori le mura”. Un esempio della ramificazione di questo influsso di santità si coglie anche elencando i settori cui è associato il suo nome. Ospedali e parrocchie, collegi e fondazioni lo hanno, infatti, come patrono onomastico.
Le frequenti visite pastorali nelle parrocchie, le numerose processioni lungo l’intero anno liturgico, la promozione e la frequentazione dei Sacri Monti testimoniano con evidenza la sua vitalità e soprattutto il suo essere “pellegrino”.
Ed è proprio questa cifra riassuntiva di santità, quella di Carlo viandante dello spirito, che si mediterà durante il pellegrinaggio del prossimo aprile. Il contesto sarà orante e abbraccerà, nell’invocazione, tutti i fedeli della diocesi affinché il dono della santità raggiunga ciascuno.
Vistare i luoghi cari alla memoria di San Carlo, del resto, ne favorisce l’imitazione alla santità. Una santità singolare come ricordava già Benedetto XVI nell’Angelus del 4. 11. 2007: «La figura di Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, si staglia nel secolo XVI come modello di Pastore esemplare per carità, dottrina, zelo apostolico e soprattutto per la preghiera: "le anime - egli diceva - si conquistano in ginocchio"».

Massimo Pavanello
Responsabile Servizio turismo e pellegrinaggi
Arcidiocesi di Milano



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