Mercoledì 10 febbraio presso il cinema “Palestrina” di Milano è avvenuta in anteprima la proiezione del film Lourdes, in collaborazione con ACEC, l’Ufficio comunicazioni sociali, ITL Cinema e il nostro l’Ufficio per la pastorale del turismo.
Il film, presentato in Concorso alla 66° Mostra del Cinema di Venezia, narra di un pellegrinaggio avvenuto a Lourdes. Tra i pellegrini ci sono malati e persone sane, che intraprendono questo viaggio nella speranza di trovare un conforto spirituale o una guarigione corporale. La vita della giovane protagonista, Christine, è stata sconvolta dalla malattia che l’ha costretta a vivere sulla sedia a rotelle e nell’isolamento. Maria è invece una giovane volontaria dell’Ordine di Malta che si prende cura di lei, ma che spesso preferisce frequentare i suoi coetanei. Christine osserva la ragazza con un pizzico di invidia, ma allo stesso tempo la sua presenza le infonde la speranza di riuscire anche lei ad avere un giorno una vita migliore. Christine si accontenta quindi della compagnia della Signora Hartl, un’anziana signora, che prova il bisogno di dare un senso alla sua esistenza. Lo troverà prendendosi cura di Christine e pregando per lei. Durante il soggiorno, la salute di Christine migliora miracolosamente, la donna è infatti nuovamente in grado di camminare. La guarigione suscita ammirazione, ma anche dubbi e gelosie. Il comitato dei medici di Lourdes è chiamato a esprimersi sul miracolo. Il verdetto è incerto, in quanto la malattia di Christine è imprevedibile, le sue condizioni possono migliorare molto ma anche aggravarsi con altrettanta facilità. Nel frattempo la guida del gruppo di pellegrini, un affascinante quarantenne membro dell’Ordine di Malta, comincia a mostrare un certo interesse nei confronti della giovane miracolata. Christine si aggrappa a questa nuova occasione di felicità, pur temendo che possa rivelarsi effimera.
Il film offre un’immagine di coloro che accompagnano i malati e si prendono cura della loro salute, ricca di sfumature che si possono incontrare anche nella realtà. Sono persone non prive di dubbi, molte sono giovani in cerca di un senso della vita, capaci comunque di contaminare il pellegrinaggio con la loro allegria; le vediamo pronte alla relazione e allo stesso tempo discrete e competenti nel loro servizio. Non mancano però gli interrogativi. I protagonisti pongono numerose domande puntuali, taglienti che danno voce ai dubbi, ai dolori, alle rabbie che si portano dentro. “Cosa devo fare per ottenere una guarigione?”, “Cosa vuol dire una vita normale?”, “Ma Dio è buono o onnipotente?”, “Perché il miracolo è accaduto a lei?”. Si tratta di domande alle quali il sacerdote risponde con un rigore inappuntabile che fa chiarezza senza però svelare.
Per questo motivo il film è stato premiato dal’organizzazione cattolica per il cinema e dall’unione degli atei..
La proiezione è stata inoltre accompagnata da un dibattito, in cui sono intervenuti Monsignor Dario Edoardo Viganò, Presidente Ente per lo Spettacolo e da S.E. mons. Franco Giulio Brambilla.
Il film, presentato in Concorso alla 66° Mostra del Cinema di Venezia, narra di un pellegrinaggio avvenuto a Lourdes. Tra i pellegrini ci sono malati e persone sane, che intraprendono questo viaggio nella speranza di trovare un conforto spirituale o una guarigione corporale. La vita della giovane protagonista, Christine, è stata sconvolta dalla malattia che l’ha costretta a vivere sulla sedia a rotelle e nell’isolamento. Maria è invece una giovane volontaria dell’Ordine di Malta che si prende cura di lei, ma che spesso preferisce frequentare i suoi coetanei. Christine osserva la ragazza con un pizzico di invidia, ma allo stesso tempo la sua presenza le infonde la speranza di riuscire anche lei ad avere un giorno una vita migliore. Christine si accontenta quindi della compagnia della Signora Hartl, un’anziana signora, che prova il bisogno di dare un senso alla sua esistenza. Lo troverà prendendosi cura di Christine e pregando per lei. Durante il soggiorno, la salute di Christine migliora miracolosamente, la donna è infatti nuovamente in grado di camminare. La guarigione suscita ammirazione, ma anche dubbi e gelosie. Il comitato dei medici di Lourdes è chiamato a esprimersi sul miracolo. Il verdetto è incerto, in quanto la malattia di Christine è imprevedibile, le sue condizioni possono migliorare molto ma anche aggravarsi con altrettanta facilità. Nel frattempo la guida del gruppo di pellegrini, un affascinante quarantenne membro dell’Ordine di Malta, comincia a mostrare un certo interesse nei confronti della giovane miracolata. Christine si aggrappa a questa nuova occasione di felicità, pur temendo che possa rivelarsi effimera.
Il film offre un’immagine di coloro che accompagnano i malati e si prendono cura della loro salute, ricca di sfumature che si possono incontrare anche nella realtà. Sono persone non prive di dubbi, molte sono giovani in cerca di un senso della vita, capaci comunque di contaminare il pellegrinaggio con la loro allegria; le vediamo pronte alla relazione e allo stesso tempo discrete e competenti nel loro servizio. Non mancano però gli interrogativi. I protagonisti pongono numerose domande puntuali, taglienti che danno voce ai dubbi, ai dolori, alle rabbie che si portano dentro. “Cosa devo fare per ottenere una guarigione?”, “Cosa vuol dire una vita normale?”, “Ma Dio è buono o onnipotente?”, “Perché il miracolo è accaduto a lei?”. Si tratta di domande alle quali il sacerdote risponde con un rigore inappuntabile che fa chiarezza senza però svelare.
Per questo motivo il film è stato premiato dal’organizzazione cattolica per il cinema e dall’unione degli atei..
La proiezione è stata inoltre accompagnata da un dibattito, in cui sono intervenuti Monsignor Dario Edoardo Viganò, Presidente Ente per lo Spettacolo e da S.E. mons. Franco Giulio Brambilla.
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