“Le nostre stanze sono ‘celle’ da preghiera e non avremmo mai immaginato di ospitare così tante persone, peraltro con problemi di mobilità: per noi è stata una sfida”.
Lo racconta al Sir (clicca qui) Francesca Frigieri, responsabile dell’accoglienza di un gruppo di 27 sfollati - anziani e disabili - provenienti da Finale Emilia nella struttura della “Citta dei ragazzi” che sorge ai piedi del Santuario della Beata Vergine del Castello di Fiorano Modenese. “Eravamo qua e ci siamo adattati a questa situazione: quando sono arrivati i primi - ricorda Frigieri - non avevamo cuochi, né personale per fare compagnia”. I primi pasti sono stati offerti, poi finalmente è giunta la disponibilità di un cuoco, mentre in continuazione arrivano persone a offrire qualche ora del loro tempo. E Francesca, in un grande tabellone, segna i turni per servire a tavola, pulire i luoghi comuni, lavare i piatti e così via. “Se tutti offrono un micro-aiuto, questo fa la quantità”, è la filosofia alla base dell’organizzazione.
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