La
morte del piccolo Franco a Prato e la straordinaria esperienza degli
oratori estivi delle parrocchie
Un
“fulmine a ciel sereno, disastroso”. Così mons. Gastone Simoni,
vescovo di Prato, ha definito ieri sera al Sir la morte di Franco, un
ragazzo in gita sul monte della Calvana nei pressi della città. Un
dolore immenso per la famiglia, gli altri ragazzi, il parroco e tutta
la comunità. Purtroppo, sono tragici incidenti che periodicamente
accadono, nonostante tutte le precauzioni e le
attenzioni che vengono prese.
attenzioni che vengono prese.
Anche
nella gita tradizionale, e preparata con cura, dell’oratorio di
Prato la sicurezza dei piccoli era stata al centro dell’attenzione
degli adulti, a cominciare dallo stesso parroco, lungo tutto il
percorso. Lo conferma oggi un comunicato della diocesi toscana.
Vale
ora la pena richiamare due notazioni di un articolo apparso oggi su
un giornale: la frase riportata del papà, tra le lacrime, per cui
Franco “ora gli amici li troverà in Paradiso” e l’immagine del
vescovo Gastone nella sala d’attesa del pronto soccorso, con in
mano il rosario. Due flash che vanno oltre la non-parola angosciante
della morte e dicono, pur con la gravità del momento, qualcosa
d’altro.
C’è
infatti un’altra riflessione da fare ed è suggerita dallo stesso
vescovo di Prato: gli oratori e i campi estivi, ha detto, sono “un
servizio veramente prezioso per i ragazzi, le famiglie, le parrocchie
e la società in generale. Negli oratori si respira aria di festa,
aria di gioia e lo posso testimoniare, essendo vescovo qui da 20
anni”.
Una
morte tragica sconvolge sempre e chiunque ma non annulla il pensiero
sulla realtà di una comunità accogliente, di una Chiesa sul
territorio con le braccia spalancate.
Sono
oltre un milione e mezzo i bambini e gli adolescenti accolti in
questi giorni in circa 6 mila oratori italiani, concentrati al Nord e
numericamente in crescita, soprattutto nelle Regioni centrali e
meridionali. Con 200 mila animatori e volontari mobilitati,
soprattutto giovani universitari e studenti delle superiori. Una
realtà straordinaria per il carico organizzativo, ma ancora di più
per l’entusiasmo che suscita e il servizio che offre a ragazzi e
famiglie, alla società in questo nostro tempo. Gli oratori estivi
sono un mondo cresciuto negli anni in cui la comunità cristiana, la
Chiesa, si mobilita, si propone in prima fila raccogliendo i bisogni
delle persone e offrendo risposte non solo di accudimento e custodia
di ragazzini che spesso non saprebbero dove andare, ma soprattutto
proposte educative, studiate, misurate sulle età. Attraverso giochi,
attività, escursioni s’impara a crescere insieme, a vivere. Anche
ad affrontare i temporali e, magari stringendosi più forte del
solito, quei “fulmini improvvisi” da cui nessuno può sentirsi
risparmiato e che nessuno può strumentalizzare per una campagna
mediatica di disinformazione e di sospetto.
Agensir
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