Sua Eccellenza
Mons.
Józef Michalik
Presidente della Conferenza Episcopale
Polacca
Varsavia
Fra poco inizieranno i
Campionati Europei di calcio, che si svolgeranno in Polonia e in
Ucraina. Quest’evento sportivo coinvolge non solo gli
organizzatori, gli atleti e i tifosi, ma – in diversi modi e nei
diversi campi della vita – tutta la società. Anche la Chiesa non
rimane indifferente a tale evento, in particolare alle necessità
spirituali di coloro che ne
prendono parte. Con riconoscenza accolgo
le informazioni che giungono di programmati incontri catechetici,
liturgici e di preghiera.
Il mio amato Predecessore,
il Beato Giovanni Paolo II, ha detto: "Le potenzialità del
fenomeno sportivo lo rendono strumento significativo per lo sviluppo
globale della persona e fattore quanto mai utile per la costruzione
di una società più a misura d'uomo. Il senso di fratellanza, la
magnanimità, l'onestà e il rispetto del corpo - virtù
indubbiamente indispensabili ad ogni buon atleta - contribuiscono
all'edificazione di una società civile dove all'antagonismo si
sostituisca l'agonismo, dove allo scontro si preferisca l'incontro ed
alla contrapposizione astiosa il confronto leale. Così inteso, lo
sport non è un fine, ma un mezzo; può divenire veicolo di civiltà
e di genuino svago, stimolando la persona a porre in campo il meglio
di sé e a rifuggire da ciò che può essere di pericolo o di grave
danno a se stessi o agli altri" (28.10.2000).
Lo sport di squadra, poi,
qual è il calcio, è una scuola importante per educare al senso del
rispetto dell’altro, anche dell’avversario sportivo, allo spirito
di sacrificio personale in vista del bene dell’intero gruppo, alla
valorizzazione delle doti di ogni elemento che forma la squadra; in
una parola, a superare la logica dell’individualismo e
dell’egoismo, che spesso caratterizza i rapporti umani, per
lasciare spazio alla logica della fraternità e dell’amore, la sola
che può permettere – a tutti i livelli – di promuovere
l’autentico bene comune.
Con questi brevi pensieri
incoraggio tutti coloro che sono impegnati nell’evento a operare
con sollecitudine, affinché esso sia vissuto come l’espressione
delle più nobili virtù e azioni umane, nello spirito di pace e di
sincera gioia. Nella preghiera affido a Dio i Pastori, i volontari, i
calciatori, i tifosi e tutti coloro che si impegnano nella
preparazione e nello svolgimento dei Campionati. A tutti imparto la
mia Benedizione.
Dal Vaticano, 6 giugno
2012
BENEDETTO XVI, PAPA
Commenti