“I cristiani sono le pietre vive di
questa terra, la fanno sentire viva. È importante sostenere la vita
dei cristiani di questa città per la continuità della vita di fede.
I palestinesi cristiani rivestono un ruolo importante a vari livelli,
nell’istruzione, nella sanità, nella cultura, e per questo vanno
sostenuti”. A parlare al Sir è Vera Baboun (foto), sindaco di Betlemme,
la prima donna in assoluto a ricoprire tale incarico. A margine di un
incontro oggi con i vescovi europei e americani dell’Holy Land
Coordination, il sindaco, di fede cristiana come prevede una norma
voluta da Arafat, ha ribadito l’importanza dei pellegrini per la
città dove è nato Gesù: “I pellegrinaggi rappresentano per noi
un grande aiuto e una grande fetta della nostra economia dal momento
che in questo settore sono occupate moltissime persone. Negli
hotel,
ben 30 nella città e di buon livello, vi lavorano cuochi, camerieri
e molti altri, ci sono poi i negozi, i prodotti artigianali”.
Purtroppo i pellegrinaggi non bastano a
risolvere i gravi problemi economici che attanagliano la città.
“Betlemme - ricorda il sindaco - è una città sotto occupazione
militare, sono molto pochi i pellegrini che si fermano, la stragrande
maggioranza di coloro che vengono sono qui giusto per poche ore.
Betlemme ha bisogno dei suoi pellegrini”. Per Baboun sono “un
utile strumento di pressione pacifica verso l’occupazione che tocca
molto da vicino la vita della città intera e, quindi, anche della
comunità cristiana. Essi con la loro presenza possono contribuire
alla libertà della città e alla sua vita sostenibile”. Tuttavia,
“a dispetto delle tante difficoltà sociali ed economiche che
abbiamo, Betlemme è una città ricca, la sua ricchezza è il
messaggio di pace che porta nel mondo e che sovrasta anche il muro
che ci circonda”.
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