Passa ai contenuti principali

Turismo: valorizzare il patrimonio culturale e religioso

Il Cammino di Santiago di Compostela, la regione attraversata dalla ex cortina di ferro, la rotta dei Fenici, le “vie dell’olivo”, la Via Francigena: sono alcuni dei percorsi storici che l’Ue ha inteso porre al centro dell’attenzione nel corso della Giornata europea del turismo, celebrata il mese scorso. Tra le iniziative realizzate a Bruxelles hanno avuto successo una mostra del “patrimonio culturale” continentale e una conferenza sul valore turistico ed economico di tale patrimonio. Nel
corso della giornata sono stati firmati due protocolli di intesa che riguardano alcuni Paesi comunitari. Italia e Francia hanno siglato un documento, che potrebbe prossimamente raccogliere l’adesione di Regno Unito e Svizzera, il quale impegna gli Stati “a sviluppare una strategia comune a lungo termine per la tutela e la promozione degli itinerari culturali, partendo dalla Via Francigena” (la millenaria strada che portò l’arcivescovo Sigeric da Roma alla sua sede episcopale di Canterbury). Spagna, Italia e Francia hanno invece raggiunto un accordo su un logo, denominato “European passion”, per “la commercializzazione congiunta della loro offerta turistica”. “Gli itinerari culturali consentono ai turisti di intraprendere un percorso segnato dai principi fondamentali dell’Europa: diritti dell’uomo, democrazia, diversità culturale, identità, dialogo e scambi reciproci”: Androulla Vassiliou, commissario per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo, ha commentato così gli esiti della Giornata del turismo. Gli itinerari culturali, ha aggiunto, “sono un prodotto turistico veramente paneuropeo e possono svilupparsi fino a diventare un pacchetto completo, a beneficio sia dell’industria che dei cittadini europei”. Essi “possono contribuire a ridurre la concentrazione dei turisti in un numero limitato di siti e a far crescere il senso di cittadinanza”. Agensir

Commenti

Post popolari in questo blog

La "Madonna che scioglie i nodi" c'è pure a Lainate!

L’acqua calda è già stata trovata. Lo so. Ma sentirselo ricordare è sempre salutare. In questo blog, ad esempio, avevo associato recentemente la figura di papa Francesco col quadro della Madonna che scioglie i nodi. Un’opera fino ad allora a me sconosciuta e che subito mi ha preso. Ciò che non sapevo ancora però è che la devozione a questa immagine esiste pure da tempo nella nostra diocesi ambrosiana. Me lo ha segnalato la sig.ra Emilia Flocchini, della Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa e San Barnaba in Gratosoglio a Milano. Dopo aver letto il mio post mi ha scritto a completamento: “L'elemento interessante sta nel

Buon Natale, nucleo famigliare!

La Natività  (olio su tela, 50×40 cm) di Julio Padrino.  Dipinto realizzato in occasione della 45a rappresentazione del presepe vivente di Cerqueto (2011).   È una scena intima, realistica, questa di Padrino. Quasi una fotografia. Le figure sono proporzionate e non interscambiabili. Il padre non fa capolino dalla cornice, ma partecipa a pieno titolo nel quadro. Il mood non è sdolcinato: c'è qualcosa che impensierisce, ma l'incoraggiamento reciproco prevale. Credo che qualche versetto di Matteo possa fungere da buona didascalia, o almeno io così li leggo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Giuseppe fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie. (Matteo 1,20; 24) A conclusione del Sinodo straordinario sulla famiglia ed in preparazione a quello ordinario, il Natale di quest'anno ci chiede di

Donne nude di una tribù trattate come animali da circo. E' polemica

Siamo nelle Isole Andaman, in India. Un video (pubblicato dal sito dell'Observer) mostra delle donne di una tribù primitiva protetta che danzano per i turisti in cambio di cibo (oppure dopo bicchieri di vino versati da un poliziotto per il quale avevano dato spettacolo). Il video ha provocato la collera dei movimenti umanitari e ha determinato l'apertura di un'inchiesta. Secondo la legge indiana varata per proteggere i gruppi tribali dalle contaminazioni esterne, dai pericoli e dalle malattie, è proibito fotografarle, riprenderle ed entrare in contatto con loro. Il ministro indiano degli Affari Tribali, V. Kishore Chandra Deo. ha assicurato che prenderà delle