Le osservazioni di ieri su «Wild. Oltrenatura» e di oggi su «A come Avventura» (Raidue, martedì, ore 19) permettono forse di capire una tendenza attuale della tv che si dipana sia in versione generalista che pay. La potremmo chiamare «turismo adrenalinico sedentario». La tv e il turismo di massa sono le due facce di una stessa medaglia. «A come Avventura» fa parte della famiglia di «Voyager» (le fantasiose avventure di Roberto Giacobbo) e i servizi che propone hanno il compito di «accompagnare i telespettatori, specialmente
quelli più giovani, alla scoperta dei luoghi più selvaggi del pianeta». Ancora una volta torna il tema della natura selvaggia, questa misteriosa entità sconosciuta. E allora via con filmati tratti da altri programmi, provenienti per lo più dall’estero: spedizioni archeologiche, immersioni subacquee, esplorazioni, brividi provocati dal contatto con luoghi «inesplorati», sport estremi. «A come Avventura», ma anche «A come Adrenalina», l’ormone dell’eccitamento. Sì, perché l’idea di fondo è che se la tv è turismo di massa sedentario, il turismo è ormai tv in movimento, e il movimento è provocato da queste scariche adrenaliniche: lo spettatore si deve spaventare, pur sapendo che tutto è sotto controllo. Come a Gardaland, come in un qualsiasi parco giochi. E la chiamano natura selvaggia! In studio, a smistare i servizi c’è una hostess, Alessandra Barzaghi, che ha lo stesso compito che hanno gli animatori nei villaggi turistici.
Come giustamente ha scritto Marc Fumaroli, «lo zapping del telespettatore, lo shopping del cittadino, il suo week-end in automobile, obbediscono allo stesso principio di divertimento che si vuole ritrovare, in sottofondo, sul posto di lavoro, e viene perfettamente realizzato nei viaggi organizzati: l'aereo ha messo alla portata dei più il sightseeing (come tradurlo altrimenti che "consumo oculare")». A come abbaglio. Bellezze d’archivio battono «bellezze» d’oggi. A costo zero, l’archivio Rai supera la produzione estiva Mediaset di «Velone»: a «Da Da Da» Coppi e Bartali cantano al «Musichiere». Seguono 4.050.000 spettatori, 22,1% di share. Le «Velone» di Enzo Iacchetti superate dall’archivio della Rai. Canale 5 superata da Raiuno in access prime time. La provincia italiana, con le sue «Velone», raccoglie 3.475.000 spettatori, 18,8% di share.
Corsera, Aldo Grasso, 22 luglio 2010
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