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Tettamanzi in Libano: pellegrinaggi per conoscersi

In occasione della visita in Libano su invito di monsignor Edmond Farhat, arcivescovo titolare di Biblos e nunzio apostolico in Turchia, il cardinale Dionigi Tettamanzi è stato accolto, nel pomeriggio del 19 luglio, nel monastero di Mar Roukoz (San Rocco) a Dekwaneh, alla periferia di Beirut, dal padre abate Boulos Tannouri, superiore generale dell’Ordine Antoniano Maronita. Nell’auditorium della casa generalizia, il Cardinale ha tenuto una conferenza su “Milano e l'Oriente”. Un passaggio - che di seguito proponiamo - riguarda proprio i pellegrinaggi.

La conoscenza passa, in modo piu concreto, popolare ed efficace, attraverso la visita e la presenza sul
territorio delle Chiese orientali. E’ quanto avviene soprattutto con i pellegrinaggi che con il Concilio Vaticano II e il postconcilio hanno ricevuto un particolare impulso e un’ampia diffusione. Per la Terra Santa vorrei ricordare l’esperienza della Chiesa ambrosiana, che vede nell’Arcivescovo milanese Andrea Carlo Ferrari il primo cardinale che porta i suoi diocesani a visitare Gerusalemme e la terra del Signore e a diffonderne la pratica. Per stare poi agli anni a noi piu vicini non posso dimenticare il mio predecessore, il Card. C.M. Martini per la sua intensa attivita pastorale ecumenica e, conclusa la sua guida pastorale della Diocesi, per la sua presenza per alcuni anni a Gerusalemme, favorendo cosi una straordinaria fioritura di pellegrinaggi dalla Diocesi di Milano. In questo momento, a distanza di poco piu d’un mese dalla tragica morte di Mons. Luigi Padovese, ricordo la serie di pellegrinaggi in terra di Turchia in occasione dell’Anno Paolino.
Una provvidenziale occasione a noi vicina, dal 10 al 24 ottobre di quest’anno, e la celebrazione del Sinodo dei Vescovi come Assemblea Speciale per il Medio Oriente, dal tema “La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza”.

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