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La parabola del navigatore


Oggi presso l’Associazione Mambre (www.mambre.it) farò un intervento all’interno del percorso Ascolto di “parabole evangeliche” e presentazione di “parabole d’autore” - Leggere il vangelo per interpretarlo oggi. Gli incontri di questo tipo sono mensili e si tengono il sabato pomeriggio dalle 15,30 alle 19,00: nella prima parte si affronta il testo di una o più parabole evangeliche per approfondire il messaggio di Gesù su un particolare tema; nella seconda parte alcuni autori, laici e religiosi, presentano e leggono una loro parabola sul tema assegnato. Tutti i partecipanti interrogano se stessi e gli autori per meglio comprendere la propria esperienza di vita. Così il secondo incontro: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, esegesi di Silvano Mezzenzana; il senso e il destino di una vita: don Massimo Pavanello, Responsabile Ufficio pastorale del turismo della diocesi di Milano; Paolo Pardini, Giornalista e scrittore, conduttore a Rai Tre.
Questa la mia parabola:
La parabola del navigatore: Cercate prima il regno di Dio
Il tragitto non è molto lungo ma Luca decide ugualmente di inserire il navigatore. Il motivo principale è che, pur conoscendo la strada, lo avverte della presenza di autovelox. Vorrebbe quindi usarlo solo parzialmente. Ma ecco la prima scarica di scelte: percorso più breve, più veloce (ma non dovrebbe essere la stessa cosa?), pedaggio o no? Fatto.
E parte sicuro di sé e del semi utilizzo del TomTom.
La voce femminile, ancorché metallica, le è di compagnia. Gira, svolta, attento... E' solo in macchina, come spesso gli accade, e la distrazione – stanchezza e/o naturale inclinazione - è sempre in agguato.
Il suo automatismo, che ieri lo avrebbe protetto, si infrange oggi quasi subito di fronte alla fantasia di qualche urbanista che - per motivi tutti da decifrare - ha “spostato” la strada. Così il navigatore, senza che nessuno lo interpelli, “ricalcola”. L'indirizzo da raggiungere, una volta memorizzato, infatti, non teme imprevisti.
Intanto si è fatta l'ora di cena e in giro non c'è quasi nessuno. Chissà come avranno fatto i nostri vecchi senza quest'aggeggio, bofonchia Luca mentre segue con l'occhio la striscia luminosa. “Tornate indietro quando potete”, scandisce nel frattempo la voce.
Una temeraria svolta ad U rimette l'autista sulla buona strada, trafficata però solo da automobili. A capofitto dentro una galleria. La cartina sul navigatore rimane, ma diventa grigia, poiché ha perso il segnale.
Finalmente. Fuori dal tunnel la casa amica. Il cielo stellato. Un parcheggio. L’amicizia rivive.

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