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Lo strano caso del pellegrinaggio antoniano


Pellegrini, praticanti, popolazione. Chi è il più popolare? La risposta è nel libro “Toccare il divino. Lo strano caso del pellegrinaggio antoniano”, a cura di Alessandro Castegnaro, presidente dell’Osservatorio socio-religioso triveneto, e padre Ugo Sartorio, direttore del “Messaggero di sant’Antonio”. Il volume, presentato oggi a Padova, nel corso del convegno dedicato alla religione popolare nella società post-secolare, nasce da un’indagine svolta tra i pellegrini alla Basilica di sant’Antonio nel corso dell’Ostensione del corpo del Santo (15-20 febbraio 2010). Tra gli aspetti più interessanti c’è la demolizione dello
stereotipo del pellegrino come un individuo meno istruito rispetto alla media della popolazione. L’analisi delle ragioni della visita e delle rappresentazioni del santo fa ritenere, inoltre, che vi sia un’evoluzione nelle forme della devozione popolare che ridimensiona le motivazioni di tipo magico. Per Castegnaro, la possibilità che “ci sia un legame necessario tra determinate condizioni sociali e culturali e la forma popolare del religioso, corrispondendo questa più a una fenomenologia e a una funzione spirituale che a una condizione sociale”. All’indagine ne farà probabilmente seguito una del pellegrinaggio quotidiano nella Basilica di sant’Antonio e il rapporto tra il devoto e l’abbonato al “Messaggero di sant’Antonio”.
Agensir

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