Turista con disabilità.
Bastano tre parole per ribaltare uno stereotipo. Il disabile che va
in vacanza non cerca più - se mai lo avesse fatto in altri tempi -
un recinto a lui destinato. Egli è prima di tutto un turista insieme
agli altri turisti. E la maggior parte dei servizi “aggiuntivi”,
che la sua presenza eventualmente richiedesse, in
realtà tornano
comodi a tutti. Come l'abbattimento delle barriere architettoniche,
ad esempio.
Un modo utile per
programmare vacanze di questo tipo - oltre che dalla maggior parte
delle singole Province - è offerto dallo Sportello disabili della
Regione Lombardia (www.famiglia.regione.lombardia.it).
Qui sono raccolte le
proposte turistiche e di tempo libero fruibili anche da persone con
disabilità.
Si tratta di un servizio
puramente informativo - senza convenzioni economiche con le strutture
e le organizzazioni segnalate - che tuttavia resta un buon punto di
partenza per pianificare con meno approssimazione una vacanza serena.
La rassegna di proposte
di vacanze accessibili - organizzate da associazioni, agenzie e tour
operator - spazia dai viaggi di gruppo con assistenza ai soggiorni
per bambini e ragazzi sino alle vacanze alternative con attività
sportive. Le mete sono diverse e contemplano siti alpini e borghi
storici, località di mare e città d'arte.
La Regione opera in
stretto contatto con altre realtà impegnate in questo campo (si
veda, ad esempio,
http://test.aiasmilano.it
e www.milanopertutti.it)
per svariate iniziative.
A
proposito di queste collaborazioni è il
caso di citare - poiché restano di attualità e reperibili online,
anche se stilate da qualche anno - alcune guide che si propongono di
individuare itinerari turistici cittadini segnalando il grado di
accessibilità. Come: “Lombardia ospitale, visita ai capoluoghi di
provincia con suggerimenti per turisti con disabilita”; oppure:
“Guida al Centro Storico di Milano”, un volume che contiene 80
schede su musei, chiese, teatri e cinema del centro cittadino.
La generale sensibilità
culturale nei confronti della disabilità è quindi cambiata. Lo
dimostrano le iniziative qui recensite; alcune leggi dello Stato,
l'ultima del maggio scorso sul pass europeo per il parcheggio; ma
anche taluni documenti ecclesiali che spingono l'intera comunità ad
una più marcata presa di coscienza. Si legge, ad esempio, nella V
scheda di preparazione al Giubileo del 2000 con le persone disabili:
“A livello pubblico, la sensibilizzazione generale porta la società
ad esprimere una volontà di compensazione delle “ingiuste”
difficoltà provocate dalla situazione di Menomazione-Disabilità,
riconoscendo alla persona con disabilità il diritto di partecipare a
tutti i momenti e a tutte le forme della vita collettiva, compresi i
tempi del divertimento, della vacanza e della cultura”.
La più matura attenzione
sociale non sembra lievitare di pari passo però con gli investimenti
di molti imprenditori turistici che dimostrano di non aver capito
ancora anche il potenziale economico derivante da questo settore.
Sono quasi il 10% della popolazione i disabili per una utenza di 5
milioni di persone in Italia e di 75 milioni in Europa. Senza contare
che ognuno di loro viaggia quasi sempre accompagnato determinando
così un ulteriore aumento del volume d'affari.
La crisi finanziaria di
questi tempi tuttavia potrebbe fungere da stimolo per non perdere
fette di mercato ritenute “residuali” ma che in realtà non lo
sono.
Tante strutture utili per
un disabile, del resto, tornano comode pure per un anziano o per una
mamma con la carrozzina.
Massimo Pavanello
P.S. Informazioni
dettagliate circa luoghi di vacanza, legislazione o riflessioni sono
reperibili, tra l'altro, su siti dedicati come
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