Passa ai contenuti principali

Tre sportivi disabili si raccontano... è una festa!


Ieri sera ho partecipato, a Bresso, ad un incontro sul tema: “famiglie che fanno sport, famiglie che fanno festa”. La gente non era tanta, ma l'emozione è stata forte. Ho ascoltato tre testimonianze di giovani sportivi che la disabilità non ha fermato nel fisico e tanto meno nello spirito: Giusy Versace, a cui mancano entrambe le gambe e che è diventata atleta solo dopo l'incidente (foto); Fabio Cassanelli, campione mondiale di calcio balilla, che sta su una sedia a rotelle; la mamma di Francesco Messori il ragazzo che gioca a calcio con una sola gamba. “Questa sera non ci siamo 'divertiti' – ha detto il prevosto, don Angelo – ma abbiamo fatto comunque festa partecipando un po' al coraggio di queste persone”. Così ho iniziato il mio weekend festivo.
Riporto sotto alcune notizie e alcune interviste per conoscere meglio i tre protagonisti.

Da: www.abilitychannel.tv
GIUSY VERSACE, LA RINASCITA


Giusy Versace è bella, solare, con un sorriso luminoso, la tipica bellezza mediterranea con capelli nerissimi e carnagione scura. Giusy Versace studia
lingue a Reggio Calabria, gioca a tennis e fa anche spinning. E’ una ragazza in gamba, sa cavarsela da sola. Si trasferisce a Londra dove svolge mestieri umili, la cameriera, la commessa, la baby-sitter.

Giusy Versace E La Famiglia
Il papà di Giusy Versace, Alfredo,  è il cugino dei più noti Gianni e Donatella, gli stilisti. Anche Giusy entra nel mondo della moda. Seguendo i consigli di un nonno lavora però per una casa concorrente, non per quella di famiglia.
Giusy Versace è una “retail supervisor”: gira il mondo, prende aerei, noleggia automobili, grandi alberghi, non esistono orari. Giusy Versace vive il sogno di molte ragazze della sua età, una ragazza in carriera, con un bel lavoro, a cui la vita sembra dare tanto.

Giusy Versace, I Sogni Non Muoiono
Un giorno di agosto un temporale fortissimo investe l’autostrada che collega Salerno a Reggio Calabria. Giusy Versace è in automobile, in viaggio di lavoro, come sempre. L’attimo fatale. La vettura sbanda, finisce contro il guard rail. L’abitacolo non regge all’urto…
I dolori sono fortissimi. Giusy Versace è sempre stata una ragazza devotissima alla Madonna. E a Lei si aggrappa. La invoca. La voglia di vivere è troppo forte. La Madonna le da la forza. I sogni di una ragazza di 28 anni non possono svanire su quell’asfalto…

Giusy Versace: Un Nuovo Mondo
Giusy Versace non aveva mai pensato alla disabilità. Come molti di noi riteneva che certe cose potessero accadere solo agli altri. La mamma le spinge la carrozzina. Il papà le tiene la mano. La famiglia Versace entra nel Centro di riabilitazione dell’Inail di Vigorso di Budrio. E’ il posto dove finiscono tutti gli infortunati sul lavoro. Come Giusy appunto.
I dolori sono forti. E anche le protesi talvolta fanno male. Ma il dolore è soggettivo, si può controllare, si può gestire. Ci sono anche problemi psicologici. Giusy Versace ha subito l’amputazione sotto il ginocchio ad entrambi gli arti. E’ stata colpita nella sua femminilità. Non potrà più indossare tacchi a spillo e minigonna.

GIUSY VERSACE, LA RINASCITA
Giusy Versace vuole ricominciare a vivere, le piacerebbe correre. Qualche dottore e tecnico superficiale le suggeriscono di lasciar perdere. C’è anche chi le dice, incredibile ma vero, che quando cammina “sculetta troppo”! Giusy all’inizio la prende a ridere, poi si incazza. Non ci sta. E’ troppo caparbia, coraggiosa, testarda. Il destino non si può evitare, però si può decidere come affrontarlo. Trova la forza per trasformare una tragedia in una grande opportunità, in una missione.
Dopo un anno dall’incidente torna nella spiaggia di Scilla dove da ragazza trascorreva le vacanze con i suoi amici. Ricomincia a lavorare. Si riprende scrivania e computer con rabbia e ostinazione. Ha perso  le gambe, non la testa! Diventa anche Presidente dell’associazione Disabili No Limits con lo scopo di raccogliere fondi per donare ausili a persone meno fortunate che non possono permettereli.

Giusy Versace: Nasce Una Campionessa
Si avvicina allo sport, alla corsa. Si procura le protesi da gara. E’ la prima donna in Italia a gareggiare con un’amputazione bilaterale. La sua specialità sono i 100 metri. In pochi mesi i suoi tempi migliorano in modo significativo. Da 24 secondi scende a meno di 16. Entra a pieno titolo nel mondo del CIP e della FISPES. Gli obiettivi diventano di quelli seri. Anche i network televisivi notano Giusy Versace. L’allenatore, Andrea Giannini, è uno esperto. Ha già allenato un certo Oscar Pistorius.
A Padova conferma di essere la più veloce di tutte. Racconta ad Ability Channel tutta la sua storia, tutte le sue speranze, le sue aspettative. Il tecnico Andrea Giannini è convinto delle potenzialità di Giusy. Potenzialità importanti, ma  Giusy la sua gara la ha comunque già vinta dimostrando al mondo intero che la forza di volontà, il coraggio e la determinazione possono vincere qualsiasi sfida.
Giusy Versace! Londra è a un passo…la Paralimpiade ti aspetta! Porta in alto il tuo nome e quello dell’Italia. Fallo per tutte quelle persone che ti vogliono bene e che credono nelle tue possibilità; fallo per tutti quelli che grazie al tuo esempio ritrovano la voglia di rivincita e di riscatto, quell’incredibile voglia di vivere.


Da: www.csi-net.it
FRANCESCO MESSORI
Due gol e un assist. Uno score importante, per Francesco Messori, 13enne di Correggio, nato con la sola gamba sinistra e cresciuto da sempre con la passione del pallone, ed oggi con il mito di Messi, “mancino come me”. Il suo piede sinistro dipinge il quadro più bello nella domenica dell’esordio nel Csi. Benvenuto “Francesco Messi” recita lo striscione dei ragazzi cremonesi del Torrazzo, la prima squadra affrontata dal Mandrio, la squadra di Francesco, allenata da Renzo Verniani. 
Per il piccolo “Messi” reggiano, arrivano in regalo le maglie con il suo nome dalle squadre avversarie (Torrazzo e Bedriacum). Quindi la consegna della tessera Csi dalle mani del presidente nazionale Massimo Achini: “Per il Csi – spiega il numero uno ciessino - è stato naturale modificare il regolamento per consentire a Francesco ed a tutti i bambini come lui, di poter prender parte a gare ufficiali”.
Un calcio senza barriere, dunque, un bel traguardo raggiunto. Prima vittoria, ma per Francesco e per il Csi i traguardi non finiscono qui.
“Vorremmo che oggi sia solo l’inizio – dice Anna Manara, responsabile nazionale della Commissione disabili Csi – di una carriera da giocatore. Un bel passo avanti ancora per mostrare che l’integrazione fra persone con disabilità e normodotati si può e si deve ricercare”. Aggiunge infine il presidente Achini: “Proprio per assecondare la rincorsa al più grande sogno di Francesco – scambiare due palleggi con il suo idolo Messi - abbiamo scritto al Presidente del Barcellona Rosell affinché ospiti il piccolo Francesco ad un allenamento dei blaugrana”. Tra gli applausi del pubblico e con il sorriso di sempre è Francesco a rilanciare l’ultimo assist: “La mia prossima sfida sportiva – ha dichiarato il capitano dei rossoblu emiliani - sarà potermi confrontare in campo con altri 21 giocatori in stampelle: allora conoscerò il mio vero valore di calciatore”


FABIO CASSANELLI
Fabio Cassanelli (1973) è un giocatore che fa parte della Nazionale Italiana di calcio balilla.[1], gareggia nella categoria Disabled. Atleta militante nel "Monster Club - Bresso 4", in carriera dal 2007 con risultati di prestigio in tutte le competizioni Ufficiali della sua serie.
In coppia con Francesco Bonanno, ha vinto la medaglia d'oro nelle edizioni degli ITSF World Championship (a Nantes) negli anni 2009, 2010, 2011 e 2012. Nel Campionato Italiano FICB ha vinto nel 2008, 2009 e 2010, in coppia con Pierangelo Bandera, la medaglia d'oro cat. doppio. Nel 2011 ha vinto il primo Meeting Nazionale di Calcio Balilla, oro nel doppio assieme a Pierangelo bandera e Oro nel Singolo, primo Assoluto 2011.

Commenti

Post popolari in questo blog

La "Madonna che scioglie i nodi" c'è pure a Lainate!

L’acqua calda è già stata trovata. Lo so. Ma sentirselo ricordare è sempre salutare. In questo blog, ad esempio, avevo associato recentemente la figura di papa Francesco col quadro della Madonna che scioglie i nodi. Un’opera fino ad allora a me sconosciuta e che subito mi ha preso. Ciò che non sapevo ancora però è che la devozione a questa immagine esiste pure da tempo nella nostra diocesi ambrosiana. Me lo ha segnalato la sig.ra Emilia Flocchini, della Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa e San Barnaba in Gratosoglio a Milano. Dopo aver letto il mio post mi ha scritto a completamento: “L'elemento interessante sta nel

Donne nude di una tribù trattate come animali da circo. E' polemica

Siamo nelle Isole Andaman, in India. Un video (pubblicato dal sito dell'Observer) mostra delle donne di una tribù primitiva protetta che danzano per i turisti in cambio di cibo (oppure dopo bicchieri di vino versati da un poliziotto per il quale avevano dato spettacolo). Il video ha provocato la collera dei movimenti umanitari e ha determinato l'apertura di un'inchiesta. Secondo la legge indiana varata per proteggere i gruppi tribali dalle contaminazioni esterne, dai pericoli e dalle malattie, è proibito fotografarle, riprenderle ed entrare in contatto con loro. Il ministro indiano degli Affari Tribali, V. Kishore Chandra Deo. ha assicurato che prenderà delle

Buon Natale, nucleo famigliare!

La Natività  (olio su tela, 50×40 cm) di Julio Padrino.  Dipinto realizzato in occasione della 45a rappresentazione del presepe vivente di Cerqueto (2011).   È una scena intima, realistica, questa di Padrino. Quasi una fotografia. Le figure sono proporzionate e non interscambiabili. Il padre non fa capolino dalla cornice, ma partecipa a pieno titolo nel quadro. Il mood non è sdolcinato: c'è qualcosa che impensierisce, ma l'incoraggiamento reciproco prevale. Credo che qualche versetto di Matteo possa fungere da buona didascalia, o almeno io così li leggo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Giuseppe fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie. (Matteo 1,20; 24) A conclusione del Sinodo straordinario sulla famiglia ed in preparazione a quello ordinario, il Natale di quest'anno ci chiede di