Sono stato a Lourdes per tre giorni. Per la prima volta sono andato in occasione della festa dell'11 febbraio. Dovevo preparare il pellegrinaggio diocesano che il card. Scola presiederà dal 17 al 19 settembre p.v.
Non accompagnavo alcun gruppo e quindi ho potuto dedicarmi anche a me. Ho pregato, ho confessato, ho riposato, ho incontrato un prete - p. Maurilio, di ritorno dalla Missione in Brasile - dopo 32 anni dal primo nostro incontro. Mi sono un po' annoiato ad un pranzo ufficiale a buffet (per i direttori di pellegrinaggi) all'aeroporto: c'erano 600 persone e solo 4 o 5 italiani. Ho conversato allora per tutto il pranzo con un giovane prete di Armagh, diocesi primaziale d'Irlanda. Tanti gli argomenti trattati. Tra i più curiosi da lui suscitati: il cambio di governo in Italia (il nome di Berlusconi sempre accompagnato da un sorrisetto sardonico) e la generosità degli abitanti dell'isola del Giglio a seguito del naufragio della Concordia... Da parte mia non ho potuto fare a meno di citare la questione pedofilia in Irlanda.
L'11 febbraio, alle ore 10, ho concelebrato la messa nella basilica di S.Pio X nella festa propria di Lourdes. L'ha presieduta il vescovo locale. Il quale, dalle ore 12, non è stato più vescovo di lì. Il papa ha accettato le sue dimissioni per raggiunti limiti di età e ha nominato un vescovo 50enne al suo posto.
L'11 febbraio, alle ore 10, ho concelebrato la messa nella basilica di S.Pio X nella festa propria di Lourdes. L'ha presieduta il vescovo locale. Il quale, dalle ore 12, non è stato più vescovo di lì. Il papa ha accettato le sue dimissioni per raggiunti limiti di età e ha nominato un vescovo 50enne al suo posto.
Il freddo non ha abbandonato Lourdes neppure un momento. Tre giorni belli. Una esperienza di Chiesa universale.
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