Sono stati 2.607.981 i turisti e i pellegrini che, nel periodo gennaio-ottobre 2011, sono entrati in Israele. Dati provvisori, forniti dal ministero del Turismo israeliano, ai quali vanno aggiunti quelli non ancora resi noti del novembre scorso e i circa 90 mila ingressi attesi per questo Natale. Un totale che potrebbe avvicinarsi ai 3 milioni di ingressi che pone il 2011 in linea con i numeri record degli ultimi anni anche se con una flessione media del 5%. A commentare i dati al SIR (clicca qui) è padre Jerzy Kraj, direttore del Christian Information Center (Cic), l’ufficio francescano per i pellegrini. “Dai dati – spiega il religioso – anche il 2011 si appresta ad essere ricordato
come un anno positivo. L’arrivo di tanti pellegrini nei Luoghi Santi è un segno di solidarietà verso le comunità locali che ne traggono beneficio sia spiritualmente sia materialmente”. Due le cause, per padre Kraj, del calo del 5% negli arrivi: “La crisi economica globale e la Primavera araba che ha suscitato qualche apprensione per la sicurezza. Davanti agli eventi scoppiati in Egitto, Tunisia, Libia, Siria, il pellegrino vede possibili pericoli anche per i Luoghi Santi. Cosa che non è affatto vera. In Terra Santa – ribadisce il direttore del Cic – non esistono problemi di sicurezza”. A dimostrarlo anche “la concessione da parte di Israele di 500 permessi ai cristiani di Gaza di età superiore ai 46 anni”.Agensir
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