Per anni è stata la
“spiaggia di fronte” a portata di mano. Soprattutto per chi
voleva svernare. Tutto era competitivo: dal clima ai prezzi. La
presenza italiana poi aveva una enclave stabile non certo poco
visibile. Le recenti vicende politiche hanno velato un po' tutto
questo. Che tuttavia rimane.
Per avere allora un
quadro più preciso della Tunisia oggi, soprattutto sul fronte della
presenza ecclesiale anche nell'ambito dell'accoglienza, ne abbiamo
parlato con padre Jawad Alamat (foto), parroco e incaricato diocesano per il
turismo. Un ambito di servizio affascinante e
delicato in una terra
con undici milioni di abitanti di cui solo ventunmila battezzati, lo
0,2% del totale.
Padre Jawad ci
descrive velocemente la struttura della Chiesa in Tunisia? Da poco è
arrivato pure il nuovo vescovo, italiano...
La chiesa cattolica in
Tunisia è presente in quasi tutte le città. Ci sono una decina di
parrocchie sparse in tutto il paese. I sacerdoti sono una quarantina:
pochi diocesani, per lo più religiosi (padri Bianchi, Salesiani,
Verbo incarnato e Missione di Francia). La chiesa serve sicuramente
la comunità cristiana, però e anche al servizio della società
tunisina attraverso l'educazione. Sono ben nove, ad esempio, le
scuole cattoliche gestite dalle comunità religiose dove gli alunni
sono di diversa provenienza. E poi c'è l'impegno per i poveri, i
bambini abbandonati, le ragazze madri, i rifugiati, i prigionieri,
etc...
Del nuovo vescovo (mons.
Ilario Antoniazzi, italiano ma incardinato nel Patriarcato di
Gerusalemme dove ha svolto il ministero per 40 anni, ndr) mi
piace sottolineare queste due ragioni che rendono significativa la
sua nomina: la valorizzazione dei rapporti con l'Oriente e insieme il
legame che la Tunisia ha con l'Italia.
Il ribollire della
situazione sociopolitica di questi anni forse ha appannato l'appeal
di un tempo. Quali sono allora i motivi storico-religiosi che
dovrebbero rendere la Tunisia meta attraente per i turisti?
L'africa Romana è stata
nella storia una regione molto ricca dal punto di vista della
presenza della Chiesa. Figure come San Cipriano di Cartagine e i
martiri come Perpetua e Felicita hanno segnato la Chiesa dei primi
secoli. Il rapporto fra la Chiesa di Cartagine e quella di Milano poi
rimanda immediatamente alla figura importantissima di Sant'Agostino,
battezzato proprio da Ambrogio. Tanti sono i siti archeologici -
ancora visitabili - memoria di questa nostra comune storia.
Scusi se insisto. In
Italia, di questi tempi, la Tunisia è nota per l'instabilità. C'è
sicurezza per i turisti?
La situazione in Tunisia
è abbastanza tranquilla per poter visitare serenamente tutte le zone
turistiche e storiche. I mezzi di comunicazione esagerano nel
generalizzare un evento circoscritto come se fosse la situazione di
tutto il paese. La Tunisia e i tunisini sono accoglienti e il paese è
bellissimo. Noi che viviamo qui lo possiamo garantire.
Se qualcuno volesse
fare il turista/pellegrino appoggiandosi a strutture ecclesiali, cosa
trova in Tunisia?
La Chiesa non ha grandi
strutture, però possiamo sempre accogliere anche nelle nostre case o
nei conventi e nelle canoniche. Io, ad esempio, sono parroco della
zona turistica più importante nel paese e per questo sono pure
l'incaricato della pastorale del turismo. Chi volesse contattarmi lo
può fare agevolmente o via mail o per telefono ( jalamat@yahoo.fr
; tel 0021625749222).
Che la presenza
italiana in Tunisia non sia sporadica lo testimoniano pure le S.
Messe in italiano che normalmente vengono celebrate. Ce ne dà un
esempio?
Effettivamente... tra
sabato e domenica sono ben dodici! Parrocchia San Felice Sousse, 1
Rue Constantine, 4001 Sousse- Corniche Sabato alle 18:15, Domenica
alle 9:30. Monastir, Domenica alle 11:30. Cattedrale di Tunisi,
Sabato alle 18:30, Domenica alle 9:00 e alle 11:00. Santa Giovanna
d'Arco a Tunisi, Sabato alle 18:30 e Domenica alle 10:30. San
Cipriano la Marsa, Sabato alle 18:30 e Domenica alle 10:00. Hammamet,
Sabato alle 18:00 e Domenica alle 11:00.
Per ulteriori
informazioni si può comunque consultare il sito plurilingue della
diocesi di Tunisi.
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