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“Io, il pellegrino multimediale che scrive canzoni camminando”


L’artista Orlando Manfredi è in Spagna sulla via di Santiago de Compostela: compone canzoni, incontra persone e prepara un spettacolo teatrale

Una chitarra e un tablet: con questi strumenti un cantautore pellegrino sta componendo canzoni e uno spettacolo teatrale itinerante sulla via per Santiago de Compostela. «From Orlando tu Santiago. Scrivere canzoni e condividere il cammino» è il titolo del progetto di Orlando Manfredi (foto), in arte Duemanosinistra, cantautore, attore e drammaturgo, che dal
9 luglio ha iniziato un’esperienza artistica lungo il Cammino per Santiago de Compostela (Spagna), creando un progetto culturale multimediale che prenderà successivamente forma in uno spettacolo-concerto fissato in anteprima a Torino Spiritualità il 28 settembre.
E Manfredi sta anche scrivendo il suo diario di viaggio, che è il blog www.fromorlandotosantiago.com .
Vatican insider lo ha contattato e intervistato durante il cammino.

Com’è nata questa iniziativa?

«Da tanti diversi punti di vista: da un lato una varietà di esperienze e competenze che in questi anni ho cercato di coltivare nella musica, nel teatro, nella scrittura: ho pensato a un progetto che fosse trasversale e che potesse unire queste varie discipline in un unico supporto cross-mediale; in altre parole un’indagine sociale attraverso il contatto umano con le persone, con i pellegrini in questo caso. Dall’altro lato è nata dalla constatazione che viviamo in un periodo buio e di recessione non solo economico-sociale ma anche culturale: questo mi ha spinto a dare un “colpo di reni” che si può sintetizzare in: ripartiamo da zero, ripartiamo da quella figura antica che è il pellegrino, per cercare di mettere su un progetto culturale nuovo che possa, molto modestamente, indicare qualche direzione nuova per la cultura».

Chi sono le persone che stai incrociando?

«Le più variegate: questo cammino è fatto di incontri, che spuntano fuori da questo flusso enorme di pellegrini: si conosce così una moltitudine di persone e si scambia un contatto solidale, e poi, non a caso camminando, si incontrano persone con le quali si stabilisce un rapporto speciale, e queste persone sono diversissime, sono trasversali: mature, anziane, giovani, giovanissime. I pellegrini che stanno facendo questo cammino lo stanno facendo per i motivi più diversi, non semplicemente religioso (anzi questi sono la minoranza) ma in senso lato per motivazioni più spirituali, oppure legate a uno spirito di avventura, o ancora per cause che affondano in una strana zona grigia che confina con la spiritualità ma che non è propriamente tale».

Perché il Cammino di Santiago e non un altro percorso?

«Perché io lo definisco una specie di spoon river dei vivi in movimento: è davvero il pellegrinaggio che più di ogni altro è ecumenico, nel senso non solo religioso ma anche antropologico: racchiude la più grande moltitudine possibile, e il più grande numero di significati che si possono attribuire a un pellegrinaggio. Per me è un po’ il simbolo del viandante e del cammino che fa il viandante portandosi dentro ed equiparando delle interrogazioni. E poi perché questo progetto ha un forte cuore sociale, dunque dovevo stare attento a intraprendere un pellegrinaggio in cui il contatto con le persone potesse essere davvero facile: e il Cammino di Santiago è il pellegrinaggio più battuto in tutto il mondo».

Che tipo di spettacolo sarà il tuo? Un monologo?

«Sì, ma con musicisti in scena, i Duemanosinistra. Sarà una sorta di percorso a ritroso di questo pellegrinaggio, con le composizioni nate durante il cammino. Ecco perché, oltre a camminare ore e ore al giorno, devo anche trovare il tempo per comporre. Tutto questo è faticoso, ma è una fatica straordinariamente salubre».

DOMENICO AGASSO JR LUCA ROLANDI
Vaticaninsider

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