Dichiarare “il Cammino dell’Angelo e di san Nicola patrimonio culturale d’Europa”. È quanto chiedono al Consiglio d’Europa una ventina tra docenti di Università italiane e francesi, rappresentanti di istituzioni scientifiche e culturali di diversi Paesi europei e religiosi e politici, riuniti a Bari dal 2 al 4 dicembre per il convegno “Alle origini dell’Europa: il culto di san Nicola tra Oriente e Occidente. Italia-Francia”. La richiesta – recita l’ordine del giorno approvato all’unanimità – è motivata dal fatto che “san Nicola è diventato uno dei simboli più significativi del movimento ecumenico” e che “il culto dell’Angelo ha dato vita sul Gargano in Puglia, sin dal V secolo, a un peculiare fenomeno di fede e religiosità popolare che si è perpetuato” nel santuario di Mont Saint Michel (Normandia) e nella Sacra di San Michele (Valle di Susa). I richiedenti ricordano che “i
santuari dedicati all’Angelo e a san Nicola”, disponevano di ospedali e ospizi per i pellegrini e “che l’unità dell’Europa medievale ha trovato un suo essenziale punto di riferimento nella capillare presenza di santuari e nella rete viaria che li collegava”. I culti dell’Angelo e di san Nicola “sono entrati nella memoria collettiva delle popolazioni europee, da quelle di matrice germanica a quelle radicate nei Paesi dell’Est e nel Mediterraneo bizantino”. Agensir
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