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Novità editoriale: “Donne di moda, il dress code della Bibbia”

“Donne di moda, il dress code della Bibbia” è l'ultimo libro, in formato e-book, scritto da Massimo Pavanello per le edizioni del Centro Ambrosiano.
Il volume sarà pubblicato online in coincidenza con la kermesse di “Milano Moda Donna” (19-24 febbraio 2014) e si avvale della prefazione di Mario Boselli - Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana - e delle illustrazioni dei giovani stilisti Mauro Gasperi, Francesca Liberatore, e Lucia Russo.
Disponibile a 1,50 euro, è possibile scaricarlo - in promozione per tutta la settimana della moda - a 0,99 euro sia nella versione
italiana sia in quella inglese (online su www.bookrepublic.it )

Contenuti del libro

Il testo prende spunto dall'abbigliamento di un'ideale donna biblica vestita con il velo, il mantello, la tunica, la cintura ed i sandali. Ciascun capitolo raccoglie alcuni passi biblici in cui compaiono gli indumenti in oggetto.
Dopo la breve citazione dei versetti sacri, una didascalia offre la possibilità di conoscere i personaggi coinvolti e le tematiche evocate dalla loro vicenda. Tematiche che interpellano l'attualità.
Si scoprirà così, tra le altre, la figura di Sulammita l'amata per eccellenza e di Susanna, la donna ricattata; di Rut, fedele alla suocera e di Tabità, la sarta; di Giuditta, la seducente e di Tamar, la sorella violentata; di Eva, la progenitrice e di Gerusalemme donna fedele ed infedele.
Ogni capitolo sfocia in un commento. Una appendice riporta l'intervista alla giovane stilista Francesca Liberatore. Chiude il testo una poetica preghiera scritta da Mons. Tonino Bello: Maria, donna elegante.

Intenzioni dell'autore

“Questo libro sta alla Bibbia - dice Massimo Pavanello - come un book fotografico sta ad una sfilata di moda; o come un biglietto da visita sta alla storia del proprietario. Sono poca cosa rispetto a coloro che rappresentano. Tuttavia lo scambio dei dati manifesta una disponibilità all'incontro. E, all'occorrenza, essi tornano utili per stabilire un contatto. O per riprenderlo. Sì, riprenderlo. Perché, ad esempio, la moda e la predicazione biblica - se non altro a Milano, capitale del fashion - si sono già trovate in maniera pubblica almeno una volta. Era il 1957. L'allora arcivescovo Giovanni Battista Montini, poi divenuto Paolo VI, indisse una “Missione cittadina” che oltre a coinvolgere le parrocchie si rivolse a diverse categorie sociali: magistrati, tassisti, medici, domestiche, insegnanti, tranvieri... e indossatrici”.
Un intento missionario, questo, non diverso da quello proposto quest'anno dal card. Angelo Scola nel piano pastorale “Il campo è il mondo. Vie da percorrere incontro all’umano”.
“Credo - continua Pavanello - che il settore della moda possa offrire un servizio prezioso alla società se non smarrisce la sua nativa radice, quella che richiama alla “giusta misura” del vivere (moda deriva da modus); l'approfondimento biblico potrà in questo essere di aiuto. Così come credo che il mondo dell'abbigliamento sia a buon diritto impegnato nel progetto di Expo 2015, poiché il nutrimento e l'energia per la vita - di là dai curiosi e apprezzabili esempi di fashion food - si traggono pure dalla ordinaria coniugazione tra il necessario ed il bello”.

Alcuni commenti

“Nella storia della moda alcuni tra i paramenti sacri sono divenuti fonte di ispirazione per numerosi stilisti che li hanno riproposti all’interno delle proprie collezioni rivisitandoli in chiave fashion e credo che anche nel futuro la moda, nella sua espressione stilistica ed artistica, continuerà a trarre ispirazione dal fecondo campo del mondo religioso ricco di simbolismi, evocazioni e suggestioni”.
Mario Boselli - Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana

“Quelli proposti alle sfilate non sono capi accessibili a tutti. Ma credo che la moda debba anche permettere di sognare. Una cosa è il “ready to wear” (quello che indossiamo tutti i giorni) e un'altra cosa è la magia creata dall’atmosfera della passerella. La quale palesemente si discosta dal marketing spietato e dalle modelle anoressiche”.
Francesca Liberatore, stilista

“Sono grata per il coinvolgimento - in questo progetto editoriale - della nostra giovane generazione di designers. Ho trovato questa esperienza interessante, poiché mi ha fatto scoprire punti di contatto tra la fede e il dress code femminile che non immaginavo. In congiunzione con il mondo dell'arte e in relazione alle opere di Caravaggio e di Botticelli, ho espresso la mia creatività applicandomi sul versetto dedicato a Giuditta combattente e a Susanna velata”.
Lucia Russo, stilista

Note circa l'autore

Massimo Pavanello è incaricato regionale del turismo e del tempo libero per la Conferenza dei Vescovi della Lombardia e segue lo stesso settore per l’Arcidiocesi di Milano. Dottore in teologia, ha sempre affiancato il ministero pastorale all’impegno giornalistico dirigendo anche periodici del territorio ambrosiano. Ha frequentato diversi corsi di cooperazione e sviluppo internazionale presso l’ISPI di Milano.

Ha inoltre pubblicato: ABC del pellegrinaggio, San Paolo 2011 (con Paolo Sartor); Formaggio e caffè, l’ospitalità missionaria a Belo Horizonte, Marna 2011; San Carlo. Percorsi di acqua, di preghiera, di arte, Centro Ambrosiano 2011 (in collaborazione); ABC dell’Expo, San Paolo 2011 (con Cristina Patelli); Post-it sul frigorifero, meditazioni a radio Marconi, pro manoscritto 2009; Rileggere la città, Marna 2008; 15 battisteri della diocesi di Milano, Centro Ambrosiano 2008 (in collaborazione); Il mondo sulla curva del lago, giovani cronisti a Ginevra, Editrice Resegone 2007; Dove il postino non suona mai. Reportage da Nairobi, Centro Ambrosiano 2005; I media per l’azione pastorale, Centro Ambrosiano 2002 (Tesi di dottorato).

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