Da
Nazaret a Gerusalemme, passando per Màalot-Tarshiha. È un vero e
proprio pellegrinaggio alla scoperta della fede quello che la Fisc
(Federazione italiana che raggruppa 186 settimanali cattolici) sta
compiendo in questi giorni in Terra Santa. Un viaggio riservato - ma
non solo - ai vincitori del concorso giornalistico “8xmille senza
frontiere”, organizzato in collaborazione con il Servizio Cei per
la promozione del sostegno economico alla Chiesa. Undici i
partecipanti, complessivamente. “Questa esperienza - spiega in un
servizio sul Sir (clicca
qui)
Francesco Zanotti,
presidente della Federazione - intende far
conoscere quanto si realizza lontano dai nostri confini con i fondi
8xmille. Siamo qui anche per scrivere e testimoniare come la comunità
cristiana locale vive oggi fra mille difficoltà e una consistenza
numerica sempre più ridotta”. “Il problema principale per la
minoranza cristiana in Israele - ricorda padre Pierbattista
Pizzaballa, custode di Terra Santa, incontrato a Nazaret - è
l’identità. I cristiani, infatti, sono cittadini israeliani ma non
sono ebrei e non sono musulmani. Sono, quindi, una minoranza nella
minoranza”. Da qui l’importanza del “concetto d’identità”,
dal momento che “appartenere a una fede significa appartenere a una
comunità”. A
Màalot-Tarshiha, cittadina nel distretto Nord d’Israele, gli
undici pellegrini hanno incontrato le suore dorotee, che gestiscono
una scuola materna e stanno costruendo quella elementare per la quale
hanno ricevuto fondi dalla Cei e dalla Fondazione Giovanni Paolo II.
La scuola sarà intestata agli “Angeli di San Giuliano” (info:
www.fondazionegiovannipaolo.org) in ricordo dei 27 bambini morti nel
2002 durante il terremoto a San Giuliano di Puglia (Molise). “Per
noi - afferma suor Teresa Hattar, giordana - è molto importante
educare i bambini cristianamente. Le nostre scuole forniscono una
formazione impossibile da trovare altrove. E noi non vogliamo tirarci
indietro”. Proprio ieri pomeriggio (7 novembre), racconta il
patriarca Fouad Twal, incontrato a Gerusalemme nella sede del
Patriarcato latino, “ho ricevuto la lettera del cardinale Angelo
Bagnasco, presidente della Cei, con cui mi vengono donati 400mila
euro dai fondi 8xmille per laboratori di una nuova Università che,
con il sostegno e l’appoggio di Benedetto XVI, abbiamo fondato in
Giordania”. Questo progetto, spiega, “nasce con un obiettivo:
educare per fermare la violenza. Si tratta di un’iniziativa
talmente grande che ho bisogno di voi per portarla a compimento”. (Agensir)
L’acqua calda è già stata trovata. Lo so. Ma sentirselo ricordare è sempre salutare. In questo blog, ad esempio, avevo associato recentemente la figura di papa Francesco col quadro della Madonna che scioglie i nodi. Un’opera fino ad allora a me sconosciuta e che subito mi ha preso. Ciò che non sapevo ancora però è che la devozione a questa immagine esiste pure da tempo nella nostra diocesi ambrosiana. Me lo ha segnalato la sig.ra Emilia Flocchini, della Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa e San Barnaba in Gratosoglio a Milano. Dopo aver letto il mio post mi ha scritto a completamento: “L'elemento interessante sta nel
Commenti