Qualche
giorno fa è stato nominato il nuovo vescovo di Lugano, Mons. Valerio
Lazzeri. Ha 50 anni.
Come motto
episcopale ha scelto un versetto biblico curioso e gustoso: Non
disturbare la musica (“Non impedias musicam”).
È tratto
dal capitolo 32 del libro del Siracide e indica al capotavola quale
dev’essere il suo comportamento perché il banchetto riesca a
soddisfazione di tutti.
“Il
capotavola - commenta Don Sandro Vitalini spiegando la scelta del
neo vescovo - non deve
sentirsi superiore agli altri commensali, anzi
si occupa prima di loro e poi siede a mensa; si associa alla festa,
parla con moderazione, tace se si attacca un pezzo musicale: non
impedias musicam (v.6)”.
E continua il commento: “Il vescovo, che condivide con sorelle e fratelli la
mensa della comunione familiare nello Spirito del Signore crocifisso
e risorto, serve con delicatezza e discrezione gli altri commensali e
ascolta e fa ascoltare la musica: il concerto armonioso dei carismi
che da loro profluisce.
Ciascun
battezzato edifica la Chiesa, porta il suo decisivo e insostituibile
contributo all’armonia dell’insieme. Il capotavola parla poco e
ascolta molto, aiutando tutti a rallegrarsi per le armonie prodotte
dai vari strumenti. Sigillo di rubino su ornamento d’oro è un
concerto musicale in un banchetto (Sir 32,7)".
Nel periodo
nel quale operò a Locarno, don Valerio aveva promosso un commento
settimanale alla Parola di Dio che scuoteva la città e colmava la
chiesa. Succedeva a Locarno quanto in scala molto più grande
capitava a Milano col cardinale Martini.
Il commento
al motto curato da don Vitalini si conclude poi con una
specificazione anch'essa interessante: “Don Valerio è abituato ad
ascoltare la musica del lavoro aspro del papà, un muratore forte e
generoso, di quello della mamma, premurosa casalinga, dei suoi
fratelli, degli zii, dei nipoti, dei compagni di studio.
Un bel
proverbio afferma che l’amico è colui che ascolta la musica del
tuo cuore e te la rammenta quando l’hai dimenticata”.
Primi
versetti del capitolo 32 del libro del Siracide
da cui
è tolto il motto episcopale
1Se
ti hanno fatto capotavola, non esaltarti.
Compòrtati con gli altri come uno
di loro.
Pensa a loro e poi mettiti a
tavola;
2quando
avrai compiuto il tuo dovere,
accòmodati per far festa con loro
e ricevere complimenti per le tue
buone maniere.
3Parla,
o anziano, poiché ti si addice,
ma con saggezza, e
non disturbare la musica.
4Quando
c’è un’esecuzione non effonderti in chiacchiere,
e non fare il sapiente fuori
tempo.
5Sigillo
di rubino su ornamento d’oro
è un concerto musicale in un
banchetto.
6Sigillo
di smeraldo in una guarnizione d’oro
è la melodia dei canti unita alla
dolcezza del vino.
7Parla,
o giovane, se c’è bisogno di te,
non più di due volte se sei
interrogato.
8Compendia
il tuo discorso, molte cose in poche parole;
compòrtati come uno che sa e che
tace a un tempo.
9Fra
i grandi non mostrarti presuntuoso,
e dove vi sono anziani, non
ciarlare troppo.
10Prima
del tuono viene la folgore,
prima dell’uomo modesto viene la
grazia.
11All’ora
stabilita àlzati e non restare per ultimo,
corri a casa e non indugiare.
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