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Lourdes. Guarigioni inspiegabili di due italiane


La suora miracolata con mons. Casale
La missiva proveniente da Lourdes è stata spedita il 10 febbraio 2012, vigilia del 154° anniversario della prima apparizione a Bernadette Soubirous. Jacques Terrier, vescovo ormai dimissionario della diocesi dei Pirenei divenuta meta di pellegrinaggi da ogni parte del mondo, ha scritto al vescovo di Casale Monferrato Alceste Catella, comunicandogli che il «Bureau Medical» di Lourdes - il comitato medico internazionale chiamato a esaminare e a pronunciarsi sulle presunte guarigioni avvenute dopo la visita al santuario mariano – ha riconosciuto come inspiegabile allo stato attuale delle conoscenze
scientifiche «la guarigione di suor Luigina Traverso».
L’iter scientifico relativo al caso della religiosa salesiana che lavora come economa presso l’Istituto San Giuseppe di San Salvatore Monferrato è dunque concluso, spetta ora al vescovo Catella dare la sua interpretazione ed eventualmente proclamare la guarigione miracolosa. Suor Luigina Traverso, è nata a Novi Ligure nel 1934. Nel luglio 1965, informa un comunicato del presidente casalese dell’Oftal (associazione che accompagna i malati nei pellegrinaggi a Lourdes), la religiosa aveva partecipato «al pellegrinaggio Oftal di Tortona, gravemente ammalata di “lombatosciatica paralizzante in meningocele”». Era in barella, non camminava da tempo, aveva subito moltissime operazioni senza alcun esito positivo. «Poco prima della partenza aveva subito un controllo medico in cui si rilevava “Paziente in condizioni generali sofferenti, pallida, ipotesa: cicatrice chirurgica fresca ed asciutta, dolente alla pressione… rigidità e contrattura del tratto lombo-sacrale della colonna. Mobilità del piede ridotta per paresi dei muscoli tibiale anteriore, estensore dell’alluce, estensore comune delle dita. Ipoefficienza del tricipite surale e del tibiale posteriore. Peroni inerti, decubito prono obbligato”».
Suor Luigina va dunque pellegrina a Lourdes, e con fede si immerge nelle piscine di del santuario. Poi il 23 luglio, durante la processione eucaristica la religiosa salesiana riferisce alle accompagnatrici che erano con lei di aver sentito al passaggio del celebrante con l’ostia consacrata «un forte calore penetrare nel suo corpo e la voglia di mettersi in piedi». La suora si sente meglio e nota «l’improvvisa ripresa della motilità del piede e la scomparsa del dolore». Riportata nella propria camera, alla presenza del  responsabile del pellegrinaggio, il dottor Danilo Cebrelli e del delegato vescovile monsignor Lorenzo Ferrarazzo, si mette seduta sul letto. «La religiosa chiede di poter ricevere la benedizione da parte di Ferrarazzo, che replica in modo esplicito: “Suor Luigina, se vuol ricevere la benedizione, si alzi e venga mettersi in ginocchio a pregare”. Suor Luigina prontamente ubbidisce, scende dal letto e si inginocchia».
Al ritorno del pellegrinaggio, la suora è guarita e il 27 luglio del 1965, il professor Claudio Rinaldi attesta: «Buone condizioni generali, rachide in asse, indolente, cicatrice chirurgica indolente, assenza di contrattura muscolare e rigidità segmentaria. Arti inferiori completamente mobili con forza pari e simmetrica, anche i fini movimenti di estensione separata dell’ alluce delle dita erano possibili. Lasègue negativo, riflessi patellari pronti, achilleo dx pronto, sx assente. Sensibilità normale». Nell’agosto 1965 ricompare anche il riflesso achilleo sinistro. Da allora suor Luigina non ha più accusato alcuna manifestazione della patologia che l’aveva resa invalida.
Nel luglio 2010, molti anni dopo dall’apertura della pratica, in occasione del pellegrinaggio Oftal di Tortona, il caso di suor Luigina Traverso è stato nuovamente presentato e valutato dal Bureau Medical ed è stato espresso giudizio unanime di «guarigione completa e permanente». Il vescovo di Casale Monferrato, alla domanda se dunque si tratti di un miracolo, ha risposto: «Questo non possiamo ancora affermarlo perché è solo competenza della Chiesa certificarlo; abbiamo però qui la base scientifica inoppugnabile per poter giungere a tale certezza. È gioia grande poter fare questa comunicazione e mi offre l’occasione per rinnovare il mio caldo invito a partecipare numerosi al pellegrinaggio diocesano: andare a Lourdes per dire un “grazie” a Maria, Madre sempre attenta alla supplica dei suoi figli».
«La nostra Associazione Oftal e la nostra diocesi di Casale Monferrato – afferma nel comunicato il presidente diocesano Alberto Busto – sono di nuovo guardate amorevolmente da Maria, dopo la guarigione straordinaria accaduta il 2 giugno 1950 al casalese Evasio Ganora, riconosciuto poi dalla Chiesa solennemente come miracolo nel 1955. I numeri parlano finora di sei miracoli riconosciuti, accaduti a Lourdes a italiani.
ANDREA TORNIELLI
Vaticaninsider



Guarigione inspiegabile di Danila Castelli

La gioia per la guarigione di Danila coinvolge tutta l’associazione perché rappresenta un segno del cammino della comunità sanante che è la Chiesa e anche l’Unitalsi”. È il commento di Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi, sulla recente guarigione inspiegabile di Danila Castelli. “Un segno della guarigione del cuore che è il vero miracolo che avviene ogni giorno a Lourdes e coinvolge tante persone sane e malate, che trovano nel pellegrinaggio la scoperta della forza della fede”, ha aggiunto. “Esprimo a nome di tutti i soci dell’Unitalsi la più sincera gioia e felicità per quanto accaduto alla sorella Danila - ha affermato Dante D’Elpidio, vice presidente nazionale Unitalsi -; credo che la sua esperienza sia uno straordinario dono per tutta la comunità cristiana, questa guarigione inspiegabile che seguivamo da tempo, rappresenta un invito oggi come domani a rinnovare la fede in Dio”. Nel 1981 l’inizio di un calvario lungo otto anni: Danila Castelli, oggi sessantaseienne, di Bereguardo in Provincia di Pavia, sposata con quattro figli, era affetta da una patologia rara e complessa, che faceva insorgere e continuamente moltiplicare cellule tumorali. La donna subisce otto interventi chirurgici, tutti pesantissimi, l’asportazione progressiva di organi interni di vitale importanza per la sopravvivenza.
Nel 1989, la fine di tutte le speranze: i medici incrociano le braccia, si sentono ormai impotenti e le dicono di rassegnarsi e di pensare ad una morte il meno dolorosa possibile. Danila, che sin da bambina è sorretta da una grande fede nel Signore e nella Madonna, si carica ogni croce sulle spalle con grande coraggio e inizia i suoi pellegrinaggi a Lourdes con l’Unitalsi, sottosezione di Pavia. Nel mese di maggio del 1989 quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo viaggio a Lourdes prima di andare incontro al Signore diventa l’inizio di qualcosa di non spiegabile dalla medicina e dallo stato attuale delle conoscenze scientifiche e che adesso, dopo vent’anni di controlli scrupolosi da parte dei membri del Cmil, (Comitato internazionale medical di Lourdes), anche il Bureau Medical di Lourdes riconosce come tale: infatti, nel settembre 2010 la guarigione viene constatata, nel novembre 2011 confermata ed ora è stata ratificata. A confermarlo è anche l’allora vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Jaques Perrier nella lettera inviata al vescovo di Pavia, la diocesi di appartenenza di Castelli, mons. Giovanni Giudici per l’ultimo atto, quello del pronunciamento e dell’interpretazione religiosa del caso, che ufficialmente è di una guarigione inspiegabile.

Agensir

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