L’auspicio per “una migliore gestione dell’acqua da parte delle autorità pubbliche, degli operatori privati e della società civile” e l’invito affinché agiscano “con responsabilità, sobrietà e solidarietà alla luce dei principi di giustizia e di sussidiarietà”: è quanto chiede la Santa Sede in un documento che verrà presentato al Sesto Forum Mondiale dell’Acqua che si apre oggi (fino al 17) a Marsiglia. Il contributo, elaborato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha per titolo “Acqua, un elemento essenziale per la vita; Impostare soluzioni efficaci”, e verrà presentato dalla delegazione pontificia nel corso dei lavori. Il testo, riferisce la Sala Stampa vaticana, ricorda come, “nonostante alcuni progressi, un accesso adeguato all’acqua potabile non sia ancora garantito a buona parte della popolazione mondiale”. Da qui l’auspicio di “una migliore gestione dell’acqua” da parte delle autorità pubbliche, dei privati e della società civile. Il documento del Pontificio Consiglio presenta, fra l’altro, “un breve excursus storico della formulazione e del riconoscimento del diritto all’acqua potabile da parte della comunità internazionale, fornisce l’analisi della situazione attuale per quanto concerne l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici e formula alcune proposte di soluzione per far fronte alle sfide, non ancora risolte e correlate con tale risorsa”.
L’acqua calda è già stata trovata. Lo so. Ma sentirselo ricordare è sempre salutare. In questo blog, ad esempio, avevo associato recentemente la figura di papa Francesco col quadro della Madonna che scioglie i nodi. Un’opera fino ad allora a me sconosciuta e che subito mi ha preso. Ciò che non sapevo ancora però è che la devozione a questa immagine esiste pure da tempo nella nostra diocesi ambrosiana. Me lo ha segnalato la sig.ra Emilia Flocchini, della Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa e San Barnaba in Gratosoglio a Milano. Dopo aver letto il mio post mi ha scritto a completamento: “L'elemento interessante sta nel
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