Il codice della strada, questo sconosciuto. Nel tentativo di migliorarlo e renderlo sempre più moderno, le regole stanno perdendo di vista il loro scopo primario: essere semplici e facilmente intuibili. Invece, aggiornamenti dopo aggiornamenti, ogni tanto ne salta fuori qualcuna che alla maggioranza dei patentati (oltre 40 milioni di italiani) sfugge. Col risultato che spesso si infrangono norme di cui non si conosce nemmeno l’esistenza.
Prendiamo ad esempio l’articolo 143. Testualmente recita che viaggiando su strada a più corsie (quindi autostrade in primis) si deve occupare quella più libera a destra. Fino al 2003, anno della grande revisione e dell’introduzione della patente a punti (che ha ridotto il numero di decessi sulle strade da 8500 a circa 4000 all’anno) si poteva evitare di viaggiare sulla destra perché il nuovo codice aveva indicato quella corsia come destinata ai veicoli lenti. Doveva essere una norma per i camion, fatto sta che anche quando la strada è libera,
marciano tutti sulla corsia di centro o di sorpasso. Per 'invogliare' a tenere la destra, l’automobilista che non rispetta questa norma si vede decurtare 4 punti sulla patente oltre a una sanzione amministrativa. Ma alzi la mano chi si è mai preso una multa per non aver viaggiato sulla corsia di destra. Eppure il codice parla chiaro, i pannelli a messaggio variabile lo ricordano spesso in autostrada, ma gli automobilisti italiani stanno bellamente al centro carreggiata. Col risultato che sono aumentati i sorpassi sulla destra. Manovra permessa dal codice solo nel caso in cui le file centrali e di sorpasso siano intasate.
marciano tutti sulla corsia di centro o di sorpasso. Per 'invogliare' a tenere la destra, l’automobilista che non rispetta questa norma si vede decurtare 4 punti sulla patente oltre a una sanzione amministrativa. Ma alzi la mano chi si è mai preso una multa per non aver viaggiato sulla corsia di destra. Eppure il codice parla chiaro, i pannelli a messaggio variabile lo ricordano spesso in autostrada, ma gli automobilisti italiani stanno bellamente al centro carreggiata. Col risultato che sono aumentati i sorpassi sulla destra. Manovra permessa dal codice solo nel caso in cui le file centrali e di sorpasso siano intasate.
Pochi poi sanno che si perdono 2 punti se non ci si ferma sulla linea di arresto bianca all’incrocio. Si perdono 2 punti se si viaggia con le luci spente su strade principali, sanzione che sale a 3 se l’impianto è guasto o una lampadina è fulminata. Ma si perdono anche punti se si tengono i fendinebbia accesi. Se tutte le norme fossero applicate severamente, per un automobilista che viaggia a 90 all’ora in autostrada, al centro delle corsie, con i fari spenti di giorno, potrebbero volatilizzarsi 6 punti in un colpo solo, che diventano 12 se neopatentato: ma qualcuno, dopo averle fatte, le leggi le applica?
Come non è informato nessuno di un’altra norma, davvero incredibile, siglata nell’articolo 176, paragrafo 21 comma DN, che recita: 'Verranno tolti 2 punti della patente (4 per i neopatentati, ndr) in caso di mancato pagamento del pedaggio secondo le norme vigenti'. Domanda: perché se non pago il pedaggio a una società privata (quelle che hanno in gestione le autostrade) devo perdere dei punti, operazione che solo la polizia può fare? Roberto Sgalla, direttore del servizio di polizia stradale, prova a far chiarezza: «Perché una parte del pedaggio, circa il 50%, è un introito dello stato, non pagandolo si diventa morosi con lo stato e pertanto è legittima la sanzione», che per la cronaca può arrivare anche a 1.000 euro oltre ai punti. Una follia, ideata in tempi remoti e recepita dal nuovo codice nel 2003, solo come ulteriore balzello a favore di una società che gestisce un bene comune (l’autostrada) ma che si fa beffa dei diritti di uguaglianza dei cittadini (che non sono tutelati come la società in caso di contenzioso).
Viene da chiedersi, infatti, perché invece se non pago il bollo, che è una tassa bella e buona, non mi vengono tolti i punti della patente? Misteri del codice.
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