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Veglia in occasione dell’Anno Santo Compostelano

La proposta
Il Servizio per la pastorale del Turismo, in collaborazione con il Servizio Giovani, organizza per sabato 29 maggio 2010 - nella Chiesa di Zibido S. Giacomo e all’Abbazia di Morimondo - un momento di preghiera - presieduto da S. E. Mons. Mario Delpini - in occasione dell’Anno Santo Compostelano. Sarà questa un’opportunità per riflettere, tra l’altro, sul valore di ogni cammino spirituale.
Alla veglia sono invitati i 18/19enni e i giovani della diocesi, in particolare coloro che hanno partecipato agli Esercizi Spirituali. Lo sono inoltre quanti si recheranno, sia singolarmente sia in gruppo, ad una delle antiche mete di pellegrinaggio -come Santiago, Roma e Gerusalemme- nel corso della prossima estate. La proposta è estesa infine alle parrocchie ambrosiane che al santo apostolo Giacomo sono dedicate.
Al termine della serata sarà a disposizione dei presenti - per eventuali precisazioni su come ottenere le lettere Credenziali di partenza e la Compostela di avvenuto cammino - un membro della Confraternita di S. Giacomo deputata a rilasciare tali documenti.
Orari:
Ore 18.00: S. Messa a Zibido San Giacomo e accensione della fiaccola alla presenza di una delegazione diocesana;
Ore 20.30: Ritrovo al parcheggio dell'Abbazia di Morimondo; accoglienza della fiaccola, avvio della Veglia con un breve cammino;
Ore 21.00: Veglia di preghiera nell'Abbazia di Morimondo.
Il messaggio del Papa
Il titolo della Veglia è mutuato dallo slogan scelto dalla diocesi spagnola per celebrare la ricorrenza. A tal proposito, aprendo questo anno giubilare, il Santo Padre - che sarà a Santiago de Compostela il 6 novembre p.v. - così scriveva al Vescovo della città iberica: “Il motto di questo Anno Giubilare Compostelano, Pellegrinando verso la luce, (…) continua fedelmente questa tradizione (di cammino che parla delle radici spirituali del Vecchio Continente, ndr) e la ripropone come una chiamata evangelizzatrice agli uomini e alle donne di oggi, ricordando il carattere essenzialmente peregrino della Chiesa e dell'essere cristiani in questo mondo (…). Nel cammino si contemplano nuovi orizzonti che fanno riflettere sulla ristrettezza della propria esistenza e sull'immensità che l'essere umano ha dentro e fuori di sé, preparandolo ad andare in cerca di ciò a cui realmente il suo cuore anela. Aperto alla sorpresa e alla trascendenza, il pellegrino si lascia istruire dalla Parola di Dio, e in tal modo purifica la propria fede da adesioni e timori infondati. Così fece il Signore risorto con i discepoli che, storditi e sconfortati, si stavano recando a Emmaus. Quando alla parola si aggiunse il gesto di frazionare il pane, ai discepoli si aprirono gli occhi (cfr Lc 24, 31) e riconobbero colui che credevano immerso nella morte. Allora incontrano personalmente Cristo, che vive per sempre e fa parte della loro vita. In quel momento, il loro primo e più ardente desiderio è annunciare e testimoniare agli altri quanto accaduto (cfr Lc 24, 35)”.
Iscrizione
Per l'organizzazione e la preparazione del materiale chiediamo cortesemente di segnalarci la partecipazione compilando l'apposito modulo (per singoli e gruppi) rintracciabile su www.chiesadimilano.it/giovani
don Massimo Pavanello
don Maurizio Tremolada

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