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Papa Francesco a vescovi Sud Africa: “Assenza di cristo è più grave povertà”

La vostra presenza esprime l’unità con il Successore di Pietro, e offre l’opportunità di rinnovare la fede e il vostro ministero alla guida del popolo di Dio”. Papa Francesco ha ricevuto oggi i vescovi di Sud Africa, Botswana e Swaziland, in Vaticano per la Visita ad limina, che offre l’occasione per “pregare sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo” e per “riflettere con me sulla gioia e le sfide delle Chiese” nell’Africa meridionale. L’incontro, ha affermato il Santo Padre, “ci
permette di rendere grazie a Dio per la crescita della Chiesa nei vostri Paesi, grazie alle fatiche dei missionari provenienti” da molte nazioni, “che insieme con gli uomini e le donne originari di Sud Africa, Botswana e Swaziland, hanno posto così profondamente i semi della fede del vostro popolo. Per generazioni sono andati loro incontro ovunque essi si trovassero, in villaggi, paesi e città”; “hanno costruito chiese, scuole e ospedali che hanno servito i vostri Paesi per quasi due secoli; questo patrimonio risplende ancora oggi nel cuore di ogni credente e nelle continue opere di apostolato”. Il Papa ha aggiunto: “Nonostante le molte sfide, i vostri Paesi sono benedetti da parrocchie fiorenti, che crescono spesso a dispetto di enormi difficoltà: grandi distanze tra le comunità, una carenza di risorse materiali e l’accesso limitato ai sacramenti. So che si stanno preparando diaconi permanenti in alcune diocesi per assistere il clero dove decresce il numero dei sacerdoti”.
Nel suo intervento dinanzi all’episcopato dell’Africa meridionale, Papa Francesco ha quindi riconosciuto il “grande sforzo per rinnovare e approfondire la formazione dei catechisti laici che assistono madri e padri nella preparazione delle prossime generazioni nella fede”. Sacerdoti, religiosi e religiose sono inoltre impegnati “nel servizio ai figli e alle figlie di Dio più vulnerabili: vedove, madri single, divorziati, bambini a rischio e in particolare i diversi milioni di orfani dell’Aids”. La “ricchezza e la gioia del Vangelo vengono vissute e condivise dai cattolici” con tutte le persone che vivono attorno ad essi. Il Papa sottolinea quindi le “gravi sfide pastorali” indicate dagli stessi vescovi: “Le famiglie cattoliche hanno meno figli, con ripercussioni sul numero delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Alcuni cattolici si allontanano dalla Chiesa verso altri gruppi che sembrano promettere qualcosa di meglio”. E ancora: “L’aborto aggrava il dolore di molte donne che ora portano con sé profonde ferite fisiche e spirituali soccombendo alle pressioni di una cultura secolare che svaluta il dono di Dio della sessualità e il diritto alla vita del nascituro”. Non di meno “il tasso di separazione e divorzi è elevato, anche in molte famiglie cristiane, e spesso i bambini non crescono in un ambiente domestico stabile”. Aumenta anche la “violenza contro donne e bambini”.

“Tutte queste realtà - osserva il Pontefice - minacciano la santità del matrimonio, la stabilità della vita in casa e di conseguenza la vita della società nel suo complesso. In questo mare di difficoltà, noi vescovi e sacerdoti dobbiamo offrire una testimonianza coerente dell’insegnamento morale del Vangelo”. Il Papa afferma che “la maggior parte del vostro popolo” si può identificare con Gesù, “che era povero, emarginato e non aveva dove posare il capo”. “Per affrontare queste necessità pastorali, vi chiedo di offrire, oltre al sostegno materiale che fornite”, sostegno mediante “l’assistenza spirituale e la sana guida morale, ricordando che l’assenza di Cristo è la più grande povertà di tutti”. Il Papa si è quindi soffermato sulla riduzione del numero di sacerdoti e seminaristi (“è necessario un nuovo slancio” per la “promozione fresca e autentica delle vocazioni” e “l’accompagnamento attento negli anni dopo l’ordinazione”). Papa Francesco ha infine ribadito l’impegno per sostenere “la santità e l’indissolubilità del matrimonio cristiano”, che è “un patto permanente di amore tra un uomo e una donna”, che richiede “sacrifici reali per allontanarsi dalle nozioni illusorie di libertà sessuale e al fine di promuovere la fedeltà coniugale”.
Agensir

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