Martedì
29 aprile 2014 alle ore 11.00 a Milano, nella sede di palazzo Pirelli, sono state presentate la 6a Giornata
nazionale dei Cammini francigeni e l'Ondadicammini. Info
su: www.retecamminifrancigeni.eu
Posto
qui il mio saluto.
Saluto
cordialmente tutti i presenti e ringrazio gli organizzatori per
l'invito. Lo faccio a nome dei vescovi della Lombardia ed in
particolare di quelli di Vigevano, Pavia e Lodi sul cui territorio
passa un segmento della famosa Via; ma lo faccio pure a nome di tutti
gli altri, poiché i sentieri figliati dalla main road sono per
fortuna presenti ovunque.
Quando
penso ad un percorso mi tornano sempre in mente le parole
dell’architetto brasiliano Oscar Niemeyer: La
retta è la via più breve tra due punti, ma la curva è la linea che
più ricorda l’infinito, Dio.
È
a questa curva che vorrei fare riferimento, evocando qualche
caratteristica del pellegrino che ritengo utile aggiungere a quelle
che saranno tracciate dagli altri interlocutori. Parto qui - senza
sviluppare nulla - dall'evocare come il termine pellegrino derivi dal
latino per ager (attraverso il campo). Il pellegrino come testimonial
di chi attraversa un territorio mi pare affascinante, oltre ad essere
un link immediato ai temi dell'Expo.
Un
letto, un sogno
Esplicito
poi la domanda previa ad ogni considerazione: quale definizione
condivisa si dà del viandante oggi? Perché - per dirla con
un’immagine - se è vero che pure il pellegrino ha bisogno di un
letto per dormire è pur vero che anche il non pellegrino sogna. Ha
cioè una sfera immateriale (spirituale) da nutrire.
La
comunità
Tra
i valori trasversali, presenti in ogni camminatore, vi è il gusto
del movimento, la virtù dello stupore, l’attenzione alla natura,
lo stile di sobrietà.
Ma
c’è un valore specifico dell'approccio religioso che, credo, vada
consolidato, poiché in genere è bypassato senza troppo rimorso.
Esso
risponde alla domanda: a cosa servono i luoghi? Ogni luogo religioso
è pensato e custodito per una comunità e da una comunità
cristiana. Prescindere dall’incontro con essa - con la sua
liturgia, la sua catechesi - mi sembra mancare un obiettivo. Ciò
vale anche al contrario, poiché la comunità non può misconoscere
le opportunità che le vengono fornite dai luoghi stessi.
Conclusione
Mi
rendo conto di aver offerto dei post-it di pensiero e non degli
argomenti. Ma mi premeva qui concorrere a donare un supporto in più
su cui attaccare il quadro. Un’opera d’arte - come è l’ambito
del pellegrinaggio - non può essere appesa ad un semplice chiodo.
Concludo
con un augurio - per le circostanze celebrative oggi annunciate - che
sviluppa un aforisma di Malcolm de Chazal dall'opera, Senso plastico,
1948. Scrive l'autore: L'idealista
cammina in punta di piedi, il materialista sui talloni.
Siate
realisti, vi auguro io, camminate sulla pianta. Magari con un
sassolino nella scarpa, come pro memoria...
Grazie.
Don
Massimo Pavanello
Incaricato
turismo e pellegrinaggio
Conferenza
Episcopale Lombarda
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