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Turisti di Dio

Generare un'offerta integrata, e competitiva, basata su manifestazioni a connotazione spirituale e identitaria, al quale seguiranno il coinvolgimento degli operatori del settore attraverso workshop ed educational tour per presentare l'offerta dei cammini spirituali nell'Isola, il consolidamento di eventi e manifestazioni con contenuti identitari-spirituali e la promozione dell'immagine unitaria della cultura religiosa e turismo, anche attraverso il sito www.camminidisardegna.it. È l'idea della Regione
sarda, che ha organizzato il forum "Cultura religiosa e turismo", che si è tenuto a Galtelli, in provincia di Nuoro per dare gambe ad un segmento turistico capace di coinvolge 300 milioni di persone nel mondo per un valore complessivo, secondo i dati della World tourism organization, di 18 miliardi di dollari, e di movimentare in Italia (secondo dati Isnart), ogni anno, 5,6 milioni di pellegrini.Il forum è la prima di quattro fasi del programma di valorizzazione del turismo religioso nell'Isola avviato dall'assessorato regionale del Turismo e dall'agenzia Sardegna Promozione «per mettere a sistema e consolidare le considerevoli potenzialità sarde di questo particolare segmento turistico». «La Regione - ha spiegato l'assessore del turismo, Luigi Crisponi nel suo intervento di apertura - intende dare unitarietà a un'infinita serie di segni spirituali custoditi dalle comunità, che si identificano nel culto per un santo, vero e proprio comune denominatore degli itinerari di pellegrinaggio, e creare una rete integrata aperta a tutti i centri `vocati´ e quelli che si trovano lungo i percorsi, che sono cammini intrisi di spiritualità, ma al contempo, anche percorsi di interesse storico, culturale e naturalistico, fonte di conoscenza del territorio per il pellegrino e per i viaggiatori non credenti». «La Sardegna - ha spiegato Crisponi - è in possesso un patrimonio identitario-spirituale materiale e immateriale, composto da monumenti e siti ad alta valenza religiosa, ben 107 santuari, da una miriade di testimonianze lasciate dai santi sul territorio e dal sentimento di devozione della sua popolazione. Da questo patrimonio partiamo per mettere a sistema i luoghi dello spirito e quelli dell'accoglienza creando una filiera del turismo culturale - religioso, un prodotto utile a destagionalizzare e diversificare i flussi turistici». L'ambizione è quella di inserire gli "Itinerari dello spirito" della Sardegna nell'ambito di reti e percorsi religiosi nazionali e internazionali con un'attività che coordini su tutto il territorio regionale gli eventi (anche Fuochi di Sant'Antonio e Riti della Settimana santa) e i percorsi religiosi, tra i quali, per esempio, le celebrazioni per il 400° anniversario de `Los milagros del Cristo di Galtelli´` (1612 - 2012), il pellegrinaggio a Laconi nei luoghi in cui visse Sant'Ignazio, il cammino di San Giorgio vescovo di Suelli (dalla Trexenta alle Baronie), il pellegrinaggio alla casa di Fra´ Nicola a Gesturi, il cammino di Santu Jacu (dal Campidano di Cagliari alla Barbagia) e quello dei Santi e Martiri sardi (dalla Gallura alla Marmilla). La valorizzazione del segmento è un fattore di sviluppo di aree rurali e di percorsi esistenti o in via di individuazione, legati ad aspetti storici e a connotazioni religiose, ma anche collegati idealmente alle vie del gusto, ai percorsi dell'artigianato, ossia un valore aggiunto a quanto già la Sardegna può offrire in termini di bellezze paesaggistiche e architettoniche. I "Cammini" potranno essere percorsi a piedi, a cavallo o col trenino verde, specie in periodi di bassa stagione e messi a sistema con manifestazioni e feste religiose isolane (che sono ben 941, il 18,5% del totale in Italia). Sono stati coinvolti nel progetto anche gli esponenti del mondo della Chiesa, di docenti esperti del settore e di rappresentanti dell'Opera romana pellegrinaggi (Orp), a comprovare, arricchire e condividere la validità del progetto che ha l'ambizione di inserire gli `Itinerari dello spirito´ sardi nell'ambito di reti e percorsi religiosi nazionali e internazionali con un'attività di coordinamento su tutto il territorio regionale. Nel dettaglio sono intervenuti padre Alberto Faccioli, direttore dell'Istituto superiore di scienze religiose (Issr) di Vicenza, monsignor Sebastiano Sanguinetti, segretario regionale dell'Ufficio episcopale della Cei, Luca Baraldi docente di Beni culturali all'ISSR di Vicenza e ricercatore dell'Università di Bologna e Parigi , Claudio Tosi, coordinatore dell'Orp (che ha parlato di esempi virutosi di turismo religioso, come il Cammino di Santiago di Compostela) e padre Caesar Atuire, amministratore delegato dell'Orp, la cui relazione `I pellegrini e l'accoglienza´ ha ricevuto unanimi consensi. Viva soddisfazione della Regione per il grande successo dell'evento perché «sono state due giornate intense, ricche di spunti e altamente operative, al quale hanno contribuito tutti i partecipanti: organizzatori, alti esponenti del Vaticano, rappresentanti regionali della Chiesa, istituzioni locali, docenti, operatori ed esperti del settore», ha detto Crisponi.«La Regione -ha aggiunto- riparte da un ulteriore rafforzamento, che scaturisce da questo forum, del suo progetto di valorizzazione del turismo religioso nell'Isola. Un progetto che mira, con responsabilità e, nel contempo, con energia, ad armonizzare e mettere a sistema un patrimonio identitario - spirituale, materiale e immateriale, sconfinato, composto anche di segni custoditi con forza per secoli da centinaia di comunità che si identificano nel culto e nella devozione per un santo".«Intendiamo creare un circuito virtuoso, - ha concluso - una rete integrata aperta a tutti i centri `vocati´ e quelli che si trovano lungo gli itinerari di pellegrinaggio, che sono cammini intrisi di spiritualità, ma anche percorsi di interesse storico, culturale e naturalistico: un cammino lento e contemplativo, nel pieno rispetto della fede e della natura, da percorrere a piedi, in bici, a cavallo o col trenino verde''.

Giacomo Galeazzi
Vaticaninsider

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