Un
milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. È quanto
disposto dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana come
prima risposta solidale all’alluvione che ha colpito le Marche.
“La zona maggiormente colpita - si legge in una nota diffusa
dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei -
coincide con la diocesi di Senigallia, dove alle due
vittime si
aggiungono oltre 300 sfollati; ingenti i danni alle attività
produttive con fabbriche, laboratori e campi allagati. La Caritas, su
indicazione del vescovo, monsignor Giuseppe Orlandoni, e d’intesa
con le autorità locali, ha attivato in città due punti di pronta
accoglienza e preparazione pasti: a nord presso l’ex-seminario, a
sud nella Casa San Benedetto. Caritas Italiana, in costante
collegamento con la Chiesa locale, si è prontamente messa a
disposizione per un pieno supporto e ha destinato un primo contributo
per gli interventi immediati in favore della popolazione colpita”.
L’acqua calda è già stata trovata. Lo so. Ma sentirselo ricordare è sempre salutare. In questo blog, ad esempio, avevo associato recentemente la figura di papa Francesco col quadro della Madonna che scioglie i nodi. Un’opera fino ad allora a me sconosciuta e che subito mi ha preso. Ciò che non sapevo ancora però è che la devozione a questa immagine esiste pure da tempo nella nostra diocesi ambrosiana. Me lo ha segnalato la sig.ra Emilia Flocchini, della Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa e San Barnaba in Gratosoglio a Milano. Dopo aver letto il mio post mi ha scritto a completamento: “L'elemento interessante sta nel
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