Non importa.
Riproverò.
Fallirò meglio.
Samuel Beckett
Se pertanto la loro caduta è stata ricchezza del mondo e il loro fallimento ricchezza dei pagani, che cosa non sarà la loro partecipazione totale!
Romani 11,12
Due citazioni speculari e/o, in parte, senza soluzione di continuità. Mi piace rileggerle all’inizio dell’anno poiché segnalano un investimento sul futuro che trova fondamento nella speranza e non nell’esito. Per il passo di S. Paolo (foto: La conversione di San Paolo, Caravaggio), in particolare, ho trovato questo commento. Bello.
Auguri e buon anno.
Ora se Israele, anche quando è in maggioranza reietto, è occasione di benedizioni, cosa non dovrà mai essere quando scendano su di esso nuovamente le benedizioni di Dio e la nazione nella sua totalità sia convertita? La conversione nazionale d'Israele ha da segnare per le nazioni tutte del mondo, l'epoca del massimo spiegamento dell'efficacia del Vangelo, secondo la promessa fatta ad Abramo Genesi 18:18. (Cfr. Romani 11:15).
Paolo sente così vivamente l'importanza che la conversione d'Israele ha, per l'avvenire del regno di Dio, ch'egli non la perde mai di vista nel suo lavoro missionario a pro dei pagani! Anzi, sapendo che Israele dev'esser condotto alla fede dallo spettacolo dei frutti prodotti dal Vangelo fra i Gentili, egli si sforza di rendere il suo ministero, più che gli sia possibile, fruttuoso fra i pagani, affin di giungere, per quel mezzo, a salvare almeno un certo numero dei suoi connazionali.
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