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Domenico Quirico: la fede mi ha aiutato a resistere


Domenico Quirico, il giornalista italiano rapito in Siria insieme ad un collega francese, e rilasciato questa settimana dopo mesi di prigionia, ha scritto per il proprio giornale – la Stampa - la cronaca di quei giorni. Il pezzo finisce con le parole che qui riporto. Belle e vere.
In tutta questa esperienza 
c'è molto Dio. Pierre Piccinin è uncredente. Io sono un credente. La mia è una fede molto semplice, la fede delle preghiere di quando ero bambino, dei preti che quando andavo a trovare mia nonna in campagna incrociavo mentre raggiungevano in bicicletta delle piccole parrocchie con gli scarponi da operaio e la borsa attaccata alla canna della bici, e portavano estreme unzioni, benedivano le case, con la fede dei preti di Bernanos, semplice ma profonda.
La mia fede è darsi, io non credo che Dio sia un supermercato, non vai al discount a chiedere la grazia, il perdono, il favore. Questa fede mi ha aiutato a resistere. È la storia di due cristiani nel mondo di Maometto e del confronto di due diverse fedi: la mia fede semplice, che è darsi, è amore, e la loro fede che è rito. Avevo anche un mio bloc notes e ogni giorno segnavo ciò che succedeva. L'avevo quasi finito, mancavano due pagine. L'ultimo giorno me l'hanno preso. Mi è servito soprattutto a tenere il conteggio dei mesi, dei giorni, perché se uno perde il senso del tempo affonda in un pozzo da cui non esce più.

Commenti

carla.sangiovanni@virgilio.it ha detto…
La Fede in certi momenti della vita rafforza la nostra umnità, sottoposta ad una prova.

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