Nella parrocchia di San Martino Vescovo, a Bollate, ho fotografato la statua di S. Carlo Borromeo con un bambino in braccio. Questa rappresentazione non è certo la più nota della sua agiografia. Egli è il penitente, secondo l'immaginario comune. Non so nulla di questo risvolto tenero del santo. Si riferisce ad un atteggiamento generale, ad un episodio realmente accaduto, ad un miracolo concesso...? A chi sa, e vuole raccontare, sarò grato.
Homo sum, humani nihil a me alienum puto (Publio Terenzio Afro)